L’Evoluzione della Specie.
Molte band spesso sentono il bisogno di abbandonare i lidi già sperimentati per provare qualcosa di nuovo, inserendo elementi inediti nel loro sound o sconvolgendolo del tutto.
I Dismal Euphony compongono 2 immensi capolavori di Black Metal Melodico e si trovano ad una fase cruciale della loro carriera: Finisce il contratto per 2 album con l’etichetta Napalm Records, Keltziva lascia la band e viene sostituita da Anja Natasha. Ma la perdita più dolorosa è sicuramente quella di Elin Overskott, colei che grazie alle sue tastiere e alla scrittura di pezzi come “Carven” prendeva le distanze dal mondo immanente elevandosi verso la contemplazione dell’Infinito. Sono ignote le cause dell’abbandono di Elin, anche se lei aveva dentro di se un Tarlo che le divorava lentamente l’anima: l’Eroina, diventata la sua compagna di sventura fin dall’età di 17 anni. Forse lei esprimeva il suo estremo disagio e la sua estrema sofferenza attraverso la musica , forse cercava di mandare un messaggio di aiuto a questo mondo terribilmente insensibile. Purtroppo non lo sapremo mai, perché Elin è stata trovata morta di Overdose nell’Ottobre nell’2004, abbandonando un grigio universo che ormai non gli apparteneva più.
“All Little Devils” è il titolo del nuovo album della band, pubblicato dalla Nuclear Blast nel 1999. Il titolo richiama alla mente l’immagine di diavoli così piccoli e leggeri ma allo stesso tempo terribilmente perfidi e sadici. Questa potrebbe essere la chiave di lettura di tutto il lavoro. Infatti un primo fronte di modifica sono le lyrics. Avete presente la poesia assoluta di pezzi come “A Thousand Rivers?” Ricordate i suoi immortali versi: “We are nothing but autumn leaves swirling in the circles of time/ Haunted by the shadow in our past” ? Bene: dimenticateli Totalmente. I testi di “All Little Devils” sono lontani da qualsiasi poesia: ”Day Of Sodom” e il suo odio per ciò che è sacro, “Lunatic” e la sua visione distorta della vita… rappresentano l’attaccamento dell’Uomo a sentimenti infimi e bassi.
Ma è soprattutto dal fronte prettamente musicale che compaiono diversi cambiamenti: il Black nel senso stretto del termine, tranne qualche reminiscenza, è totalmente scomparso, così come le atmosfere dei primi album, perse anche a causa della produzione impeccabile e pulita. Ora il sound della band si trova a cavallo tra L’Extreme Metal, realizzando forse l’album più chitarristico della loro carriera (mai sentiti riffs così aggressivi e potenti prima di allora!) e il Gothic Metal, che per la prima volta diviene parte integrante del Dismal Euphony Trademark. Un altro fondamentale cambiamento è l’approccio vocale: i due vocalists (la sopraccitata Anja e Ole Helgesen ) intrecciano le voci in maniera innovativa rispetto al passato così come le linee melodiche. Le tastiere hanno sempre un ruolo di primaria importanza e si lanciano su barocchi virtuosismi che nulla o quasi hanno di orrorifico.
Parlando così le permesse non sarebbero le migliori. Ma c’è un obbiezione: spesso coloro che si sono innamorati follemente di qualcosa per ottusità non riescono a concepire un cambiamento dell’oggetto amato. Infatti se si distacca dalla trascendenza assoluta dei primi lavori e si giudica in maniera critica questo lavoro ci rendiamo conto che questo è un ottimo lavoro , pieno di pezzi avvincenti e con rarissime cadute di tono. L’arduo compito di aprire il platter è di “Day Of Sodom” ed il suo gioco di incontro /scontro delle voci, che hanno raggiunto un’intesa interessante. La melodia , che nei primi lavori era solo bisbigliata, ora fuoriesce con impeto eroico. Vi è un alternanza di momenti più atmosferici ad altri più aggressivi. La crudeltà dei versi: ” Sweet child, I wish you were dead/ Sweet child, I wish you were dead!” sussurrati con morbosa e cinica cattiveria da Anja introducono una delle traccie migliori dell’album, “Rage Of Fire”, caratterizzata da una sezione ritmica aggressiva e riffs decisi. La paradossalità del pezzo viene resa alla perfezione da Anja e da Ole. Sublime l’intermezzo in cui vengono lasciate sole la chitarra e le tastiere per poi proseguire con la ripresa.. Un pezzo drammatico e toccante.
“Victory” è un pezzo dall’impatto grandioso, giocato soprattutto dalla leggiadria delle tastiere, dai riffs poderosi e dal cantato di Anja , che interpreta il pezzo quasi come se fosse una paranoica cantilena. Il pezzo più energico del CD. Il pezzo migliore però è la superba titletrack, l’unico pezzo che riprende lo stile, ormai perduto, dei primi album. Il Metal Estremo lascia il posto al Black Melodico e i ritmi incisivi vengono sostituiti da una cadenza quasi doom. Le trame sonore create della band affascinano e straziano allo stesso tempo. Le nenie distorte e sinistre create dai 2 cantanti si insediano nel cervello, senza nessuna via di scampo. “Lunatic” vanta un ritmo martellante e ossessivo. Anja intrepeta il pezzo in una maniera lontanissima dallo stereotipo della cantante femminile eterea e suadente del Gothic Metal: il suo cantato ricorda in alcuni frangenti le migliori esponenti della Dark Wave. Acquatici suoni orientali sono il preambolo di “Psycho Path”, un pezzo che si mantiene per tutta la sua durata in tempi medio-lenti . “I ride the psycho path to gain/The power that the sane never will obtain…”
Dei misteriose arpeggi di chitarra aprono “Shine For Me , Misery”, un altro Masterplace dell’album. La pioggia lentamente cade negli abissi più bui. Ma all’Improvviso riffs simili a scariche elettriche annunciano l’Apocalisse. Incombe un growl di disperazione: ”Shine for Me, Misery!”. Nell’intermezzo la tempesta si placa e rimane solo la nebbia: superbe note di tastiera interpretano la quiete. Ma la violenza non è sconfitta, così si accavallano diversi riffs angoscianti e robusti. “Scenario” è un riuscito matrimonio tra l'oscurità delle chitarre e la bellezza suprema delle tastiere. Le due cose però non sono in contrapposizione: Anzi la luce rinforza le tenebre e viceversa. Chiude il cd la malinconia di “Dead Words” un pezzo strumentale che sottolinea il lato più intimista e nostalgico della band.
“All little devils are dancing in ecstacy
Inspired by the taste of horror
Proud to be insane forever
Proud to be insane”
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