Apriamo il 2006 con la recensione di “Lady Ablaze”, EP pubblicato dai Dismal Euphony nel 2000 per la Napalm e contiene canzoni e demo appartenenti al periodo che va dal 1993 al 1997, brani che potrebbero apparire nei futuri lavori della band Ma sono cambiate molto cose rispetto agli inizi: Innanzitutto il black è quasi totalmente scomparso a favore di qualcosa di più aggressivo e meno glaciale, come il death e l’heavy. Inoltre le atmosfere delle band (tranne in “Lady Ablaze”) non sono più così sublimi come un tempo, deviando verso qualcosa di più futuristico e contaminato. Forse la causa risiede nel fatto che nei pezzi non suona Elin Overskott, (la tastierista), che ha lasciato la band nel 1998: Una vera tragedia: Io adoravo le atmosfere orrorifiche o eteree che sapeva ricreare con il suo strumento, tormentando l’ascoltatore inerme. Inoltre ha lasciato la band anche la bravissima Keltziva (vocalist), sostituita da Anja Natasha, che si dimostra davvero all’altezza della band, proponendo un cantanto vibrante, aggressivo e pazzoide. Brava! La cosa che non mi è chiara è come mai appaia in copertina Elin, avendo lasciato la band. Che sia lei la Signorina in fiamme (o splendente, dipende dalle interpretazioni) a cui è dedicata l’omonimo pezzo*? L’album si apre con la titletrack: un brano lungo, atmosferico, glaciale, che riesce a ricreare la magia di Autumn Leaves. Il pezzo migliore del lavoro. Un capolavoro. Un diamante siderale di rara bellezza. “Abandon” è un pezzo che si discosta dai soliti pezzi dei Dismal Euphony: Un pezzo molto heavy, basato solo sulla ripetizione dello stesso riff ed è fin troppo catchy, anche se Anja dà una prova sopra le righe. “Cabinet Bizzarre” è un'ottima intro, dove ritorna finalmente il gusto per le atmosfere orrorifiche che tanto avevo amato dalla band. “150 MPH” è un pezzo super aggressivo, sperimentale, folle e d’impatto: Nel complesso ottimamente riuscito. Degni di nota gli inserti elettronici. (Un altro pregio dei Dismal Euphony è a mio parere il saper unire elettronica al metal senza produrre pasticci). Chiude il cd la strumentale “Bortgang”, un pezzo stupendo e molto atmosferiche che richiama visioni decadenti.  Ricapitolando: Abbiamo un capolavoro, 3 ottimi brani e uno sufficiente. Quindi ci sembra giusto assegnare un bel 4 alla band, anche se non è lo stesso 4 assegnanato ad altri lavori (come ad esempio “Beyond The Veil“, che risulta superiore a questo EP dei Dismal Euphony). Anche se questo EP non riesce a bissare le emozioni e le atmosfere del passato è bello constatare che la band, nonostante abbia intrapreso un nuovo corso, riesca a produrre ancora ottimo materiale.

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