Inshallah, a Dio piacendo, amano ripetere nel Maghreb, terra di grande fascino e suggestione. I Dissidenten ne fanno l'auspicio inaugurale del loro secondo album, "Sahara Elektrik", registrato a Tangeri e uscito nel 1984.

Musica che porta il segno della contaminazione, come era logico aspettarsi dal titolo del disco e dal nome del gruppo, un trio tedesco formatosi a Berlino ma con radici che affondano nel Medio Oriente e in India: esuli in patria che cercano nell'altrove una nuova terra promessa.

Il titolo dell'album dice tutto della musica che qui si incontra: un suono possente, molto ritmato, sostenuto dalle percussioni incalzanti di Marlon Klein e dal basso e chitarra di Uve Müllrich, che suona anche il caratteristico liuto arabo, l'oud. I due sono le voci del gruppo, mentre il colore arabeggiante è quello degli strumenti a fiato di Friedo Josch, anche alle tastiere. E in arabo sono cantati i testi, con l'inconfondibile cromatismo tipico delle melodie mediorientali.

Insomma, l'avrete capito: questo è un album di world music uscito quando la world music ancora non esisteva, o meglio, non si era ancora pensato di sfruttarla a fini commerciali; nei primi anni '80 si chiamava piuttosto world beat.

Questo disco è la colonna sonora di un viaggio nel deserto, che dall'invocazione del brano di apertura, "Inshallah", passa attraverso il miraggio di "Fata Morgana", all'epoca un memorabile dance hit; la traversata a dorso di cammello prosegue con "El Mounadi", la vita nel deserto: e sono 6 minuti di durata per ciascuno dei primi tre brani. Attraverso gli 11 minuti di "Sahara Elektrik" si arriva fino a "Casablanca", altri 10 minuti, prima che le ombre calino sullo stanco pellegrino con la breve chiusa strumentale di "Shadows Go Arab".

Gran bel lavoro, "Sahara Elektrik", che in Italia godette di un certo successo anche grazie alla ripubblicazione nel 1987 da parte della lungimirante etichetta indipendente Materiali Sonori. Ricordatevene la prossima volta che affrontate un viaggio, specie se incerto e difficoltoso: l'augurio è quello di raggiungere la meta sani e salvi, a Dio piacendo, Inshallah.

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