Già mesi fa in questi lidi era stata affrontata la questione dubstep. Si parlava di Kode9 e del suo favoloso esordio sulla lunga distanza. È noto a tutti gli appassionati di elettronica che il Regno Unito sia una realtà da tenere sempre sottocchio: il trip-hop e la drum'n'bass ne sono gli esempi lampanti, oramai familiari anche ai profani. Il grime è stata la next big thing nei primi anni di questo decennio, ma ben presto ci siamo trovati di fronte una cosa nuova e stupefacente: fisica ed intellettuale, originale come era tanto tempo che non sentivamo. Il dubstep appunto.

Distance non è l'ultimo salito sul carrozzone, ma è l'ultimo ad esordire su disco dopo alcuni quotati remix: My Demons è un disco evocativo sin dal titolo.

Il mood dell'opera è fortemente urbano e rimanda sia alla techno degli esordi sia al dub più classico (più volte, anche grazie all'utilizzo di strumentazione acustica, può saltare in mente Augustus Pablo). Enormi e spesse coltri di bassi si infrangono su ritmiche più o meno naturali, fumosi campioni jazz si instaurano su ritmiche sincopate, il tutto condito da profondi e mistici riverberi e pochi accordi di synth.

L'iniziale Night Vision può rimandare al grime, ma un grime rallentato fino all'esasperazione e ricoperto da strati di echi metropolitani. La titletrack impreziosisce il sound con chitarre riverberate ed un caldo incedere della sezione ritmica: più la si ascolta e più si ha l'idea che questa musica sia lontana anni luce dal dancefloor. Impressione ben presto smentita da canzoni come la distorta e sghemba Weigh Down oppure dalle assai ritmiche e a loro modo ballerine Ska e Fractured. Altrove (Cella, Mistral, Delight) viene approfondita la matrice giamaicana e psichedelica di questa musica, coniugandola però con una subacquea e pesante componente ambient; mentre Traffic mostra una inaspettata ed aggressiva matrice hard-rock.

My Demons è un album interessante e davvero bello, un'altra conferma che il dubstep è un genere intelligente e da seguire: questo disco è soprattutto la rivelazione di un talento che difficilmente può essere ignorato una volta incontrato, il talento del suo artefice Distance.

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