Chi è Dj Quik? L'abbiamo mai sentito nominare in campo internazionale? E' bravo? Forse posso rispondere io a quest'ultima domanda: sì, decisamente.
Nel 1991 esce il suo primo album, "Quik Is The Name", una sorta di "presentazione" ai futuri fan, come a dire "ehi ragazzi adesso arrivo io, non vi deluderò!". Costui è un produttore-mc affermatosi in diverse mixtape underground e che verrà consacrato proprio da questo prodotto, il quale è divenuto anche disco di platino.
Il disco ci propone beat molto contaminati dal funk, jazz e da un rap grezzo, con testi incisivi e diretti, un suono duro e deciso. Proprio per questi motivi verrà accolto ottimamente dalla critica, ma non riscosse il successo sperato a livello di vendite a causa della scarsa sponsorizzazione della label di Quik.
Il disco si apre con quella che sarà destinata a diventare una hit-underground, "Sweet Black Pussy", nata come una possibile canzone da club che però non venne mai fatta girare nelle radio e in vide a causa dei contenuti sessuali troppo espliciti. Siete abbastanza intelligenti amici miei da infatti capire che questa track significa "dolce f**a nera". Il flow di Quik in questa canzone è eccezionale a livello sonoro e la base non è da meno.
La seconda traccia è un'altra bomba, "Tonite": su un beat veramente eccezionale che mi emoziona ogni volta che lo sento, Quik rappa in maniera fantastica, parlando di come passare le serate in un locale, insieme agli amici e alle ragazze, con una birra a portata di mano, scordando ciò che ti circonda, facendoti fissare solo quelle toniche e sode bocce davanti a te, con la luce della discoteca che va e viene. Va e viene. Va e viene. E tu non ti accorgi di quello che accade nell'ambiente circostante. Profondo. Lo stesso autore definisce questa gemma "eterna", affermando che la gente la continuerà ad ascoltare per ancora tanto tempo. Terza canzone, terzo classico, terzo capolavoro: "Born And Raised In Compton", nella quale il Dj si conferma ottima beatmaker, mc e mette in mostra ottimi scratch, naturalmente da buon Dj. In questa traccia il nostro artista ci vuole di parlare di come è cresciuto nel quartiere a Comton, tra la droga, i problemi con i genitori (dovete infatti sapere che i suoi "vecchi" l'hanno sbattuto fuori di casa all'età di 16 anni) e le condizioni d'igiene. Ci parla poi di come abbia iniziato a rappare ed a essere divenuto un "veterano delle strade".
La quarta traccia è "Deep", che nonostante una buona base e il flow di Quik, non riesce a raggiungere il livello delle precedenti. In "The Bombud" la base ci riporta ad atmosfere reggae, probabilmente perchè qui il rapper elogia "l'arte"di fumare l'erba. Nella sesta traccia "Dedication", qui parla dei "Quik's Groove". La settima traccia è la title-track "Quik Is The Name", un altro classico: una base funky per un flow esplosivo col quale Quik ci parla a 360°; bellissimo poi il ritornello scratchato. In "Loked Out Hood" si contraddistingue l'atmosfera cupa e seria, nella quale Quik ci parla delle sue giornate da gangsta;da notare che nella traccia non c'è il ritornello e il beat a volte cambia, rendendo la canzone speciale sotto tutti gli effetti.
In "8 Ball", nona traccia, Quik parla ed elogia l'8 Ball, un liquore molto bevuto nei ghetti, dicendo che è per veri "niggaz" su un ottimo beat; altra bella track. Ecco arrivare alla decima traccia, il primo dei "Quik's Groove" (c'è n'è uno in ogni album di Quik); questo è il mio preferito insieme al "Roger's Groove": una base rilassante e allo stesso tempo quasi malinconica. Dopo il Groove c'è l'esplosiva "Tear It Off", nella quale su una base molto veloce Quik e AMG rappano alla grande, trasmettendo molta energia.
"I Go That Feelin" è la dodicesima traccia: in questo caso Quik parla immaginariamente a una ragazza e le dice cosa vorrebbe fare con lei, il tutto su un beat rilassante e allegro, con sonorità e atmosfere R'n'B. La tredicesima traccia è "Skanless", nella quale si esibiscono ed esaltano Quik e tutti gli esponenti del suo camp: AMG, Hi-C e i 2nd II None (Gangsta D e KK, cugini di Quik): il beat è lento, flemmatico e sotto la media dell'album tutti gli mc's concludono l'album in maniera discreta.
In conclusione, che dire di questo CD? Quik ha creato un prodotto fresco, piacevole, e molto innovativo a livello musicale, essendo stato il primo a riprendere il funky e il jazz nelle sue basi. Consiglio a tutti di sentirlo anche non troppo attentamente, perchè scusate tanto, ma ne vale veramente la pena.
Track List:
1) Sweet Black Pussy
2) Tonite
3) Born And Raised In Compton
4) The Bombudd
5) Dedication
6) Quik Is The Name
7) Looked Out Hood
8) 8 Ball
9) Quik's Groove
10) Tear It Off
11) I Go That Feelin
12) Skanless
Carico i commenti... con calma