Come Manchester risorga, non è dato saperlo. L'unica cosa che conta sono le tenere profezie di morte che il lupo novella alla pecora.
Se ci sentite la nuova ondata inglese, quella oscura e lapidaria, non c'é nulla di sbagliato; la gioventù non muore mai, solo noi uccidiamo la fanciullezza.
Si può, si può essere inglesi senza leccare il lichene del pop, anche perché quel legno marcio puzza d'embargo alimentare.
Si può, si può essere freschi anche citando quei nomi che tutti conosciamo, ve li devo dire io? The Fall, Joy Division, The Smiths, come è bella grigia Manchester, no?
Wire, "pietà" vuole essere orientata agli Idles, mentre una parola viene vomitata dal mio cervello: Art-Core Punk. Divertente? Seducente.
Quanto bello è dire Art-Core Punk, sembra un richiama al "Duro Cuore" e di cuori duri ce ne sono pochi, ma sono gli strumenti che si violentizzano.
Un termine che racchiude un genere che non esiste, che a me piace che esista, che probabilmente ora esiste ma nessuno c'ha pensato davvero.
Adesso lo chiamano Post-Punk II, come un imperatore, come un papa, come i dischi dei nostri genitori, sempre hard, sempre prog.
Ma chi ha un nome romanicamente imperfetto, perché susseguibile, nasce morto, nasce mortale, come chi conduce il potere materiale, anche chi indossa la mitra.
Documentatevi, documentiamoci, documento espositivo di qualcosa che esiste e non, di qualcosa che ci rende ognuno di noi umani:
Curiositas.
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