Aldo Caponi (in arte Don Backy) lavora da giovane in una conceria di pellame, ma cresce in un ambiente musicale nella quale spopolano i re del rockabilly. I suoi eroi sono Elvis e Bill Haley, e la sua passione verso la musica (e la pittura) lo spingeranno ad iniziare a strimpellare per la prima volta una chitarra. Ed è proprio a Bill Haley che verso la fine dei 50' dedicherà le prime cover. Verrà in seguito individuato dal Clan Celentano, che piu di un futuro nome della musica aveva gia messo sotto contratto, per poi separarsene dopo numerose polemiche. Dicono che fu proprio Adriano Celentano, spinto dalla allora moglie, a valutare in positivo il giovane Aldo, grazie alla canzone dai contorni western 'La Storia di Frankie Ballan'.

Ed è proprio con Adriano Celentano che iniziano le prime esperienze cinematografiche di Don Backy. Nel 1963 prende parte al film di Totò 'Il Monaco di Monza', avendo una piccola parte. Si fa le ossa al Cantagiro, con la canzone 'Amico', cover italianizzata di un brano di Burt Bacharach, e due anni dopo, ancora con Celentano, partecipa al film 'Super rapina a Milano'. Tanti i singoli, fino al primo disco del 1965, anno del primo album ufficiale, intitolato 'L'Amore'. A questo punto è importante tracciare un profilo del personaggio con cui abbiamo a che fare. Tramite le numerose partecipazioni televisive, si ha di Don Backy un ragazzo preciso, rigorosamente in giacca e cravatta, con un volto pulito e maturo. Il che non avrebbe fatto altro che attirare verso di lui folle di giovani. In questo disco emergono tutte le influenze di artisti passati Italiani e non che hanno fatto di Don Backy un giovane emergente. Si passa dal rock 'n' roll di Elvis al folk di Bob Dylan, in un misto di cover italianizzate di brani stranieri. La prima traccia è quella che da il nome al disco, 'L'Amore', dolce dichiarazione di gioia nei confronti della vita e della ragazza amata. Tra i brani piu belli dell'artista Toscano, con un testo spiccatamente sincero e genuino, con una musica all'altezza. E' un Don Backy che ancora non sa cosa fare da grande, ed a provarlo sono i numerosi cambi di registro, come la seguente 'Io che giro il mondo', ('I'm think I'm gonna like it there' di Elvis), classico pezzo da ballo quasi dovuto all'epoca. Un pugno nell'occhio leggere il titolo della sgrammaticata 'Ho Rimasto', errore (si spera) voluto, ma cio nonostante ne esce un brano appena piacevole. 'Amico' arrivò settimo al Cantagiro, e probabilmente le andò anche di lusso. Canzone dedicata ad un amico, musicata in modo troppo anni 50. Ma la qualità sale subito con 'Cara', altro picco del curriculum musicale di Don Backy.

'Cara' è una dolce dichiarazione d'amore nei riguardi di una donna del passato, ormai persa nel vento. Aldo chiede alla sua amata di brindare a lui mentre sarà insieme ad un altro, brindisi che fino ad un anno prima avrebbe fatto con lui. Nostalgica e commovente, con la quale probabilmente avrebbe avuto piu possibilità al Cantagiri, che forse esigeva brani piu 'carichi' e meno delicati. Don Backy in questo disco si destreggia attraverso numerosi approcci alla canzone. Si passa dal movimentato, al delicato, fino addirittura al divertente, grazie a canzoni come 'Voglio Dormire', chiara esaltazione al sonno nella quale come tanti mi rispecchio. Ancora numerosi brani beat, intervallati da belle canzoni, come 'In una stanza senza sole', con un approccio agrodolce e nostalgico, e la cover piu bella del disco, 'Mister Tamburino', scritta da Bob Dylan e resa celebre dai Byrds di David Crosby, con un testo piuttosto fedele all'originale (Hey Mister Tamburino suona per me/ Non ho sonno e non ho posti dove andare)

Tanti brani assolutamente trascurabili, ma le sole 'L'Amore, 'Cara' e 'Mister Tamburino' valgono indubbiamente il prezzo dell'acquisto. Il meglio doveva ancora venire. Appena due anni dopo Don Backy sforna il suo brano piu celebre, la famosa 'L'immensità', partecipando con quest ultima al festiva di Sanremo del 67. E ancora tanti i brani di successo, tra cui 'Canzone' oppure 'Casa Bianca', coverizzata da tanti, tra i quali ricordo quella dei Camaleonti di cui trattai qualche tempo fa. Che dire ancora di Don Backy? Indubbiamente fa risalto la ruttura del rapporto tra lui e Celentano, che presentò 'Canzone' a Sanremo cantandola in un modo quasi svogliati in segno di provocazione, e i numerosi entra ed esci in tribunale dei due. In futuro avrebbe scritto per tanti, tra i quali spicca sicuramente Mina, e avrebbe coltivato la sua passione per la pittura. Ultimamente fece scalpore una sua presunta bestemmia al programma 'L'Arena', ma si rischia di andare off topic. Senza dubbio uno di quelli che rientra nella categoria del 'L'ho sentito nominare ma non so neanche una canzone', beh, quale occasione migliore di questa per riscoprirlo?

Carico i commenti...  con calma