Storia essenziale della musica elettronica

 

VII. Declino e caduta del Quarto Reich

 

A seguito della definitiva conferenza di Potsdam conclusasi addì 2 agosto 1945, si istituisce di fatto la cannibalizzazione dello Stato Tedesco ad opera delle potenze vincitrici nel secondo conflitto mondiale. La Germania paga senza sconto di pena il fio dello spargimento di sangue attraverso la perdità dell'identità politica e territoriale: il colosso di Rodi innalzato da un furioso sentimento popolare si era polverizzato sotto i ferali colpi di un'armata istituzionale concretizzatasi dapprima nella guerrilla partigiana, poi nell'intavolata spartizione dei beni aviti. Può l'intero mondo aspettarsi che la fenice rinasca indorata dal sole sulle ceneri in cui lei stessa si è lasciata morire? Fatto mirabile, la Germania si farà interprete camaleontica del nuovo corso dimostrandosi fiera e caparbia empirista. La forma mentis cui si richiamerà sarà approntata in divenire, aperta alle più disparate evoluzioni in campo artistico, scientifico, musicale: dal connubio tra scienza e musica Karlheinz Stockhausen, primus inter pares, esordirà quale deus ex machina dell'intera opera elettronica, gettando le basi di quella Kosmische Musik in seno alla quale i Kraftwerk renderanno l'opus sperimentale alla mercè della sala da ballo.

Se gli alfieri della Autobahn furono per certo il tramite teorico tra circolo colto e dancefloor, il mero esercizio dell'uso del sintetizzatore per la pista da ballo fu appannaggio del genio volgare di Giorgio Moroder. Nato nella placida cittadina di Ortisei nel 1940 fu talento italiano prima che interprete teutonico, repentinamente attratto dalle sensazioni artefatte dei neonati modelli di sintetizzatore elettronico. Giorgio Moroder fu probabilmente il vero padre dell'elettronica da ballo, il primo a istituire il modus vivendi della discoteca, definendo quegli stilemi musicali che bene o male sarebbero rimasti scolpiti nella tradizione dance. La fortuna sostanziale di Giorgio fu quella di incontrare il talento canoro di Donna Summer, la musa ispiratrice che avrebbe reso fruibile la fredda e ancora non familiare sequela del synth al pubblico dei seventies. Nel curioso scenario di una München figlia di una Germania risorta ecco incontrarsi per fatalità l'imperturbabile aplomb di Moroder e la sanguigna e nera stella di Donna Summer. Con un passato da corista in chiesa nella natia Boston, sarà in quella occasione che la talentuosa americana realizzerà circa il suo imminente futuro da "Queen of Disco". Sull'onda della curiosità suscitata dall'incedente fenomeno Kraftwerk, Moroder e Summer iniziano una collaborazione il cui primo parto è il compito e gradevole "Lady of The Night", datato 1974, impregnato di sonorità elettroacustiche e vocalizzi soul. E' l'apripista di una carriera che si stanzierà sempre più prepotentemente nella sala da ballo, attraverso una progressiva destrutturazione della forma canzone tradizionale. E' il 1975 quando Moroder decide di cambiare le carte in tavola istituendo di fatto la svolta decisiva nell'ambito della musica elettronica: convinto dal non trascurabile successo ottenuto da "Lady of The Night", l'istrione tedesco convince Donna Summer ad intavolare la simulazione di un orgasmo per diciassette minuti complessivi su base elettronica; ciò che ne scaturisce è un singolo dal nome "Love to Love You Baby", un ricamo caleidoscopico ove la cantante americana inanella in sequenza sussurri, mugolii e rantoli di piacere. L'America accoglie con un tributo plebiscitario il nuovo corso della musica elettronica cui Moroder e la Summer hanno dato vita, consacrandone il talento con il secondo posto assoluto nella classifica Billboard del 1976. E' nata la disco-music.

Non è un caso che sia proprio il nuovo continente ad assorbire come spugna marina il nuovo fenomeno della musica da dancefloor: la tradizione europea è ben lungi dal poter assimilare un prodotto musicale tanto innovativo, mentre l'America è un calderone troppo vario per non poter accogliere di buon grado un nuovo fenomeno sociale. L'elemento chiave risiede proprio lì, nell'incontro tra Moroder e la Summer, nell'ideale passaggio di testimone da tradizione europea a cultura americana, nella consegna ufficiale delle chiavi della musica elettronica al nuovo continente. La fiera Germania si accomiaterà lì, negli ultimi lavori sperimentali di un Moroder sempre più danzereccio ("From Here To Eternity" lo consacrerà nell'Empireo dei grandi interpreti della dance-music), al pari di quei Kraftwerk al contempo acmè e declino del KlingKlang, ormai anni luce distanti dallo spirito teutonico della Kosmische Musik. Donna Summer continuerà il suo lavoro di interprete della dance-music confermando in America il suo primato di regina della discoteca e diffondendo nel resto d'Europa il nuovo dogma musicale. Lo spirito della Germania delle comuni sessantottine, degli alfieri cosmici, dei viaggi psichedelici si è spento, lasciando spazio alle nuove contaminazioni di generi. Poche migliaia di kilometri la separano dal luogo ove è in atto una nuova controversa rivoluzione musicale...

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