Doomsword…Doom e Sword: due parole che appartengono ad un retaggio musicale ben definito. La provenienza di entrambe è palese, doom appartiene al doom metal (ma va?!?…) e la seconda a tutta quell’accozzaglia power-epic-fantasy che ha fatto la fortuna di molte persone che non saprebbero fare altro nella loro vita che cantare in semi-falsetto.
Però la proposta degli italiani Doomsword è ben lontana dalla artificiosa pacioccosità di tutti quei gruppi che potrebbero molto facilmente passare per delle cover metal band di Cristina d’Avena. Riff cadenzati ai confini del doom, di un’epicità sconvolgente ed impressionante, pochissime melodie easy listening in favore di un approccio il più Heavy possibile, e su tutto la prestazione, da brividi, di Deathmaster, teatrale e maestoso come pochi altri singer nel panorama epic mondiale.
Ovviamente le influenze dei padri putativi si fanno sentire, Cirith Ungol, Candlemass o Bathory su tutti, ma la possibilità di ascoltare delle vere e proprie marce trionfali, senza l’utilizzo di tastiere “pomposamente pacchiane”, senza dovere continuamente skippare interminabili secondi di tecnica chitarristica o senza doversi sorbire il solito tappeto di doppia cassa monotono e artificioso, ultimamente non l’abbiamo avuta molto spesso. Per questo bisogna rendere onore ad un gruppo che, mentre il trend era rappresentato da gruppi come gli Stratovarius ha avuto il coraggio di fare esattamente il contrario, riempiendo i propri pezzi di mid-tempo marziali, di assoli dal chiaro retrogusto 80’s e di tanta tanta epicità.
Ciò che rende davvero bello questo cd è la capacità dei Doomsword di miscelare intelligentemente il doom e l’epic metal senza che uno di questi due elementi possa prevalere sull’altro facendo diventare il cd troppo noioso oppure poco longevo. Non è certo il classico cd power-speed con cui fare headbanging dall’inizio alla fine ma è qualcosa di diverso, da ascoltare con pazienza prima di potere finalmente dire “ho comprato un gran disco”.
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