Interessante esperimento di concept album stile anni '80 (sulla falsariga di Misplaced Childood dei Marillion) per questo geniale artista darkwave milanese.
Ogni brano è collegato all'altro da un inserto estratto da vecchie radio di varia provenienza: Inghilterra, Argentina, Francia. Ce n'è per tutti i gusti, ma è proprio "il gusto", decadente, delicato ed elegantissimo, che lega queste piccole perle. Il disco è diviso in 2 parti, tenute insieme da un'intro ed un intermezzo (splendido il pianoforte filtrato in una radio valvolare anni '50, fra la pioggia scrosciante ed il traffico in lontananza).
La prima sezione, Anelli, contiene le 4 canzoni racchiuse nel promo omonimo pubblicato l'anno scorso. I brani sono stati reincisi, rimixati e soprattutto riarrangiati in chiave prog-dark, con un effetto di continuità ipnotico-convulsivo.
La seconda parte, Altri Incubi, è forse più potente della prima ma più frammentaria in termini di continuum logico.
Si tratta comunque di autentiche gemme, dalla Fama di sapore Hanging Garden e One Hundred Years dei Cure, a quella Corrosione che trasporta attravero sensazioni psichedeliche.
Un lavoro dai sapori vari, elegante e intrigante. Bellissimo.
Carico i commenti... con calma