DOS Tracks: Ovvero quel genio pazzoide dalle mille facce (e nomi) che risponde al nome di Uwe Schmidt. Se lo conoscete per il suo recente progetto più fortunato (Señor Coconut) non aspettatevi nulla di simile; mettete da parte le cover-parodie electro-latine e gustatevi il vero Uwe, quello dall'anima quanto mai krafteutonica, quello delle dissonanze e dei bites stuprati. Cyber-indecifrabile e sperimentale. In questa release del 1999 il minuto compositore tedesco realizza un capolavoro di rumoristica digitale che non poteva avere aka più adatto: DOS Tracks!
Computer Music nel vero senso della parola: errori processati, glitch e clicks a manetta, rumori di dubbia provenienza e non (a partire dallo storico rumorino della connessione internet con cui si apre la fenomenale "Waiting For The Host") sono gli elementi che compongono questo anomalo lavoro, Tutto in pieno stile Atom™ (il progetto principale nonchè quello più "rumoroso" del signor Schmidt). Un fottuto casino, un mare di suoni del cazzo incastrati su ritmiche impossibili. E se detto così potrebbe sembrarvi la solita solfa 8bit, nintendocore e stronzatine per nerdoni "alternativi" allora vi sbagliate: Uwe guarda oltre, e lo fa con un lavoro veramente notevole.
Sarebbe abbastanza complicato produrre qualcosa di sensato, ascoltabile, e persino ballabile, partendo da soli rumori, roba che non sia bordello jappo e simili, con :) Uwe ci riesce, e lo fa con un approccio che ricorda quello della minimal techno, con la differenza che se in quest'ultima il minimalismo si limita intorno ai suoni ritmici e di sfondo (lasciando pompare per bene cassa e basso) qui anche quest'ultimi elementi devono per forza di cose essere "minimali", micro-lo-fi fino al midollo, ma con una propria "anima", una forma canzone da lasciare spiazzati considerati i pochi elementi a disposizione: "Disk 0" e "Asciied" rappresentano bene questo concetto.
Come lo pseudonimo lascia intendere ogni brano è formato principalmente da 2 tracce, la prima ritmica con kick sporchi e bassi esagerati (devastanti quelli di "1E Wav"), l'altra esclusivamente rumoristica, e su questo campo si sa l'estro di Uwe non conosce limiti. Le due tracce partono da un banco suoni ridotto all'osso, ma che in ogni suo campione si rende in grado di evolversi via via fino a plasmare quel sound estremamente malato e artificiale che è l'elemento principale a caratterizzare questo lavoro. Ogni tanto nell'orgia rumoristica spunta qualche escursione breakcoreggiante ("www.pringles.com"), looppaggi impazziti ("Extension + Compression = Expression"), white noise e beat appositamente fuori sync ("Pult"). La creatività sick di Schmidt tocca livelli altissimi per tutto il disco, tracce atipiche come "Returning To Local Operation" lo attestano adeguatamente.
Una gemma imperdibile passata quasi inosservata nella sterminata produzione di quest'uomo. E' giunta l'ora di ripescarla!
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