Chi ha avuto la pazienza di permearsi a fondo con tutto ciò che gravita intorno a Danny Losito avrà avuto modo di apprezzare, soprattutto nei primi anni '90, la bontà del progetto Double Dee coabitato con Davide Domenella.
Tutto sta a fare un piccolo atto di fede e compiere un piccolo balzo in avanti rispetto al cliché 'dance anni '90'. I Double Dee sono e sono stati molto di più.
'Found Love', correva il 1990, la versione radiofonica che ha spopolato nei club, li derubrica senza contemplare la possibilità di soffermarsi. Dunque, compiamolo questo balzo, e arriviamo al nuovo album."Deja Vu" è pop, funk, electro, dance, soul, trance, a tratti underground.
Ora, vengo al paradosso. Se c'è un difetto, in questo lavoro, è quello di essere troppo omogeneo. Nel senso: le 19 tracce danno l'impressione di non staccare mai, di essere troppo tuttuno. Difetto che finisce per diventare piacevole al cospetto dell'immediatezza e della pulizia. Il sound è ricercato, le armonie mai banali. Ma, al tempo stesso, mai cupe, mai subdole, mai inerpicate: questo le rende un pò prevedibili.
Persiste però una leggerezza che ha del delizioso, un'umiltà ed una ricchezza di valori che rendere il lavoro credibile. I riferimenti al primo Bobby Brown sono piuttosto palesi, coraggiosi, ottimamente rifiniti. "Deja Vu" è un lavoro in parte introspettivo perché qui, nel caso di Losito, parliamo di un uomo maturo, nei sui cinquanta, va da sé che ne abbia viste e sentite di ogni.
C'è, e lo si avverte chiaramente, quel rammarico di chi sa di essere migliore, molto meglio di taluni personaggi che spopolano nelle italiche classifiche con insopportabile regolarità, portando in dote un curriculum il più delle volte inesistente, o che non si relaziona necessariamente con la musica.
Danny Losito invece è un uomo di musica: l'ha sperimentata, suonata, cantata, portata per locali e palcoscenici, è stato dimenticato, oscurato, riscoperto, acclamato, ma sempre e solo per il suo lavoro di uomo di musica.
Ed il nuovo lavoro dei Double Dee è lì a testimoniarlo: musica, buona musica, ottimamente confezionata. In un'epoca nella quale occorrono certezze, ecco, "Deja Vu" è una certezza.
19 tracce sono tante, ne convengo: per chi volesse avere un assaggio di alcuni punti alti, consiglio "Mistery", "Ain't Givin' Up", "Honest" e "What Price My Soul".
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