In questa stessa sezione, o più precisamente nei suoi commenti, si è recentemente parlato di un genio del genere videoludico. Sto parlando, per chi non l'avesse capito, di Tim Schafer. Quest'uomo, paragonabile al suo omonimo Burton in quanto a situazioni folli e personaggi sopra le righe, ha sfornato un capolavoro dopo l'altro, senza mancare mai un colpo.
Ci vorrebbero pagine e pagine per parlare delle leggendarie avventure grafiche LucasArts con cui si è fatto le ossa, o dell'aldilà visionario di Grim Fandango, o ancora del più recente inno all'Heavy Metal "Brutal Legend"... Come rappresentazione ideale della follia di Schafer, tuttavia, la scelta sul gioco da trattare è molto semplice, e sto chiaramente parlando di Psychonauts.
Ci sono pochi modi di descrivere questo strano platform che non comprendano la parola "capolavoro". Dal sonoro al character design, dal gameplay all'incredibile humour, ogni componente di Psychonauts ha qualcosa di incredibilmente artistico.
Ma andiamo con ordine.
La storia di Psychonauts, per quanto possa apparire parecchio demenziale, è molto semplice. Il protagonista della vicenda è un ragazzino di nome Razputin, e inizialmente non si sa molto del suo passato. Sappiamo di lui che è fuggito dal circo dove suo padre si esibisce, che ha una grande predisposizione ai poteri psichici e che è disposto a tutto pur di partecipare a una sorta di campo estivo per aspiranti agenti segreti dai poteri paranormali, addestrati allo scopo di entrare nella mente del nemico per carpirne segreti e paure.
La prima parte del gioco si svolge interamente nel campo, ed è una sorta di grande tutorial per le fasi più avanzate. Viaggiando nelle menti dei professori (popolate dai loro incubi e dalle loro passioni), Razputin dovrà apprendere nuovi poteri e cercare di completare l'addestramento prima dell'arrivo del padre. Tra una missione e l'altra, sarà possibile visitare le strutture del campo e incontrarne i buffi allievi. Qui sarà possibile ascoltare dialoghi demenziali, affrontare missioni secondarie e prepararsi per i futuri viaggi mentali.
Nonostante fino a questo punto il gioco proceda in maniera divertente, è circa a metà della storia principale che Schafer inizia a fare sul serio. Per esigenze di trama più o meno definite, il nostro eroe è infatti costretto a introdursi in un vecchio manicomio abbandonato. Ancora popolato dai suoi strani pazienti, questa inquietante struttura è il luogo dove Psychonauts spicca veramente il volo.
I viaggi dentro le menti deviate di alcuni dei personaggi più memorabili mai creati creano una serie ininterrotta di situazioni pazzesche e insensate. Tra manie di persecuzione, passati burrascosi, egocentrismi, delusioni e totali mancanze di autostima, Razputin dovrà "curare" i pazienti vedendo il mondo dalla loro stessa prospettiva. Tutta l'avventura finirà solamente dopo aver risolto i problemi di ogni malato, e aver fatto luce sui misteri del passato di Raz e di quello del principale antagonista del gioco.
Come se il design delirante di livelli e personaggi non bastasse, il gioco è stato anche riempito di citazioni, parodie e retroscena da scoprire. Perfino nelle menti apparentemente prive di problemi potrebbe celarsi qualche oscuro segreto, e a volte sarà necessario ispezionare i livelli per trovarne traccia.
Descritto così, Psychonauts potrebbe sembrare un gioco completamente privo di pecche. Come ogni cosa, chiaramente non si può definire perfetto; i tempi di caricamento hanno infastidito i più intransigenti, la mancata traduzione in italiano è stata rimediata da un team amatoriale qualche anno dopo l'uscita, e molti hanno trovato l'ultimo livello di una difficoltà allarmante (se non siete troppo abituati ai platform, effettivamente, potreste avere qualche problema)... Ma nessuno di questi difetti rovina in alcun modo Psychonauts, la cui anima acuta e folle allo stesso tempo permette di dimenticare la faccia peggiore della medaglia. Per citare una delle numerose recensioni che lo hanno esaltato, mi permetto di dire che chiunque non si innamori perdutamente dei personaggi e dell'umorismo di questo gioco è da considerare senz'anima.
Una domanda resta da porsi. Se Psychonauts è tutto questo, come mai è così sconosciuto?
Ciò che lo ha reso un'esperienza per pochi, e che molti hanno considerato il più grande problema del gioco, è la vergognosa assenza di pubblicità che lo colpì al momento dell'uscita. Pur essendo uno dei pochissimi platform usciti per Xbox (oltre naturalmente alla versione PC), se ne parlò davvero troppo poco, e si rivelò un semi-flop nonostante le critiche più che positive. Ormai è difficile rintracciarne copie fisiche, ed è molto più semplice scaricarlo ad un prezzo irrisorio su Steam... Ma vale decisamente la pena di comprarlo.
Difficilmente troverete giochi più vergognosamente sottovalutati in tutta la storia videoludica.
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S4doll
5 giu 10weseven
6 giu 10il gioco è molto valido (come platform, mi ha ricordato un po' tombi). imho c'era anche una confusione d'intenti: il gioco, sia nella sua natura platform, sia nelle ambientazioni, sembra destinato a un pubblico assai giovane; il visitare le menti, però, rivela aspetti che possono essere in qualche modo disturbanti, elementi assai più adulti del resto del contesto ludico. un mezzo e mezzo, insomma, che imho l'ha penalizzato. è uscito anche per pc, anche se si nota che i controlli son molto più comodi con un joypad.
weseven
6 giu 10senzastile
22 ago 11