Operazione interessante. I Down, a distanza di 5 anni da quel "Over The Under" che aveva visto il gruppo statunitense distanziarsi dallo sludge delle origini in favore di un sound più old style e polveroso (più interessante sulla carta che all'orecchio), pubblicano il primo di quattro EP di inediti. Se inizialmente la manovra poteva suonare "stridente" alle orecchie di chi scrive, i fatti smentiscono (parzialmente) le perplessità: questo "The Purple EP" presenta la non trascurabile proposta di mezz'ora di musica spalmata su 6 pezzi fradici di doom primordiale, figlio diretto dei Saint Vitus ed amenità simili. Doom Made In Usa, quindi niente raffinatezze albioniche o citazioni copia-carbonate da Shakespeare.
La qualità dei pezzi oscilla tra il dignitoso ed il buono, ed è crescente con l'avanzare del minutaggio: se l'opener e "Witchtripper" propongono uno sludge rockeggiante e vagamente drogato, i pezzi migliori risultano essere "Open Coffins" e, soprattutto, l'ottima "Misfortune Teller", più sostenuta ritmicamente e con un Anselmo in gran spolvero. Ok, l'ugola del frontman è irrimediabilmente compromessa dai vizi e dall'età, eppure risulta funzionale al feeling "redneck" che aleggia tra le tracce.
Distorsioni grumose, ronzii valvolari, erba, occultismo da filmaccio di serie C. C'è bisogno di altro?
PS: se a qualcuno interessa, l'ex-Pantera Rex Brown è stato sostituito al basso da un altro di cui non ricordo il nome (più bravo del precedente). Amen.
Carico i commenti... con calma