Non li conoscevo i Down prima dell'uscita di questo album e devo dire di aver scoperto un gran bel gruppo...

Infatti questa specie di all-stars team formato anche da Phil Anselmo (Pantera, serve dirlo?!) e altri membri dei Corrosion Of Conformity riesce a piazzare un album davvero fenomenale per durezza, coerenza e maturità. Un bel mix di metal, southern-rock e hard rock classico come non ne sentivo da un po' di tempo.

E' devvero arduo eleggere quale migliore una tra queste tracks in quanto tutto l'album si mantiene su livelli molto elevati: si va da veri monoliti come "n.o.d." e "Pyllamid" (veramente potente e oscura) a pezzi più lenti e dilatati come "Never Try" e "Nothing In Return (Walk Away)" senza che la qualità vada sotto l'eccellenza.

Vuoi per la tragica dipartita di Dimebag Darrell, vuoi per l'inondazione che ha travolto la città natale del gruppo, New Orleans, in generale tutto l'album è cosparso di un'aurea di malinconia, di rabbia ma soprattutto, a mio parere, di orgoglio.

Impossibile rimanere impassibili dinanzi alle linee vocali del buon Phil in canzoni come "Mourn", "On March The Saints" o la già citata "Never Try"

Al primo ascolto mi è tornato in mente un altro classico del hard rock moderno, quel "Badmotorfinger" che i mai troppo compianti Soundgarden partorirono nel 1991, non solo per quanto riguarda la compattezza e la fierezza del suono, ma anche nella voce, che in alcuni tratti mi ha ricoradato molto quella del primo Chris Cornell.

In definitiva un album assolutamente imprescindibile per chi ama l'hard rock che sa colpire al cuore e allo stomaco. 

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