Che dire, sarò breve.

Il fatto è che sono un pò annoiato dalle solite proposte musicali e per ripicca mi lascio andare alla deriva del mare elettronico, oggi chiamato "Downliners Sekt". Remi in barca quando date il play, faranno tutto queste correnti sonore psichedeliche. "Scope creep" è la prima traccia, si parte con un arpeggio post rock che presto viene aggredito da flussi elettronici inaciditi. Il delirio ha inizio già alle prime battute. Rasentando l'ambient, si avvertono echi sludgettosi d'un basso potente, musica subdola la loro, cruenta senza esserlo. "Jawel Cases", seconda traccia, strizza l'occhio agli "Explotion In The Sky" ma sempre con un punto di vista estremamente personale.

Grande album, me ne rendo conto quando assaggio "Panic! sonic monk", e ancora dopo "Kaidan", un deserto elettronico in mutamento, ora post rock, ora ambient, ora down tempo. Muri sonori con "Shulgin", evoluzioni in "School daze". Un'eleganza unica questi "Downliners Sekt", più li ascolto e più me ne rendo conto. Passaggi alla "Ulver" fanno capolino quà e la, "65 days of static" ripresi e digeriti in "Point Omega", sviscerati e conditi con "Boards of Canada", per chi conosce i sopracitati gruppi è d'obbligo l'ascolto della proposta, per gli altri pure, se non altro perchè l'album è liberamente reperible dal sito ufficiale del gruppo che azzarda (non è il primo) proponendosi con una licenza Creative Commons.

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