Secondo album per la band svedese, che con questo lavoro devia verso atmosfere e ritmi maggiormente doom.
Rispetto alla precedente release le chitarre sono più cupe, lente e potenti, la batteria è più presente e viene dato maggior risalto al growl poderoso e melodico e al parlato del cantante Anders Jacobsson, mentre gli interventi della voce femminile Lisa Johansson sono molto diminuiti in numero e durata.
L'album si apre con la splendida "A Scenery Of Loss" e continua con la rabbiosa "Daylight Misery", per poi approdare a "The Apostasy Canticle" che è la canzone più doom dell'intero lavoro. Dopo l'intermezzo di "Expostulation", si arriva a "Heaven Laid in Tears (Angels' Lament)", il pezzo più rabbiosamente malinconico e in cui viene maggiormente utilizzata la voce di Lisa Johansson. Seguono "The Abhorrent Rays" e "The Everlasting Scar", le canzoni più diverse dell'album e che mi ricordano i Katatonia, chiude la bellissima "Death, Come Near Me", che mostra le capacità compositive del gruppo.
Un album dalle atmosfere cupe e malinconiche, ottenute anche grazie alle tastiere in sottofondo, che regala un'ora di buona musica, che credo piacerà agli amanti del genere.
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