Era l'estate 1998, le riviste metal italiane (ed europee) erano farcite con pagine intere di pubblicità di dischi power metal. Tutte le band che si rifacevano ai Manowar, gli helloween e gli iron maiden pubblicavano almeno un disco.
Per l'italia era un periodo abbastanza fortunuto in quanto due o tre band power metal avevano sfondato in europa. E sulla scia di queste mi lasciai convincere dalla pubblicità del disco sull'ultima pagina di una famosa rivista.
Il disco contiene 11 brani heavy metal di serie D. Si inizia on un intro di tastiere "welcome on board" che ci fa immaginare il "drakkar" nelle sue vicende mitologiche che si fa travolgere dal vento dei draghi che li nei pressi sbattacchiando le ali.
Le prime tracce, Coming From The Past, Dragonheart e Under the Armor rispettano tutti i canoni delle song power metal: chitarre ad orologgio, melodie epiche e motivetti gloriosi, cori di guerra e il cantante che scimmiota Kiske-adams.
Follow The Prophet inizia con uan serie di arpeggi, e si fa apprezzare per qualche coro interessante e la buona strutturazione anche melodica degli assoli presenti.
Alla sesta canzone lo sbadiglio è grande. I nostri tentano di fare un pezzo da 13 minuti in cui la dispersione e la banalità costanti, la voce comincia ad essere irrittante, e così seguono tutti gli altri pezzi alla stessa maniera.
Propongo l'ascolto solo ai true metaller.
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