Dopo un'anno da "Awake" e da tourneè e live, i Dream Theater si ritrovano in studio per dare definitivamente conclusione alla loro suite per eccellenza, "A Change Of Seasons": i cinque musicisti, avevano già precedentemente composto il brano, ma avevano preferito scartarlo dai loro album, e così, nel 1995, decisero che fosse ora di concluderlo. L' intera suite, che per altro, consacra Derek Sherinian come nuovo tastierista del gruppo (Kevin Moore li aveva lasciati dopo "Awake"), ricalca le atmosfere Progressive precedentemente utilizzate da memorabili gruppi degli anni 70, come Pink Floyd, EL&P, Yes, King Crimson, Genesis, Rush, ma con la consueta modernizzazione Heavy, che rende l'album uno dei più belli della loro carriera.

Il disco è da considerarsi il loro primo Concept Album, in quanto i testi, interamente scritti da Mike Portnoy, parlano del passaggio di ogniuno di noi, che avviene tra l'adolescenza e la maturità, alla scoperta di un nuovo mondo fatto di gioie, piaceri, dolori, problemi, raffigurata con la metafora del cambio di stagioni: anche la copertina, intenta a raffigurare un bambino che gioca in una distesa innevata (davanti), e un anziano con giacca e stivali in una spiagga (dietro), ci aiuta a compredere il grandissimo valore del testo, un tema importante che ai giorni nostri viene un' po' trascurato (a mio avviso, è una delle più belle cover che conosco proprio per il senso che ha).

Il disco è composto dalla lunga suite di circa 23 minuti e da alcune cover di gruppi famosi come Elton John, Queen, Deep Purple, Pink Floyd, Led Zeppelin, Genesis, Dixie Dregs, Kansas, Journey, registrate ad un live al Ronnie Scott's Jazz Club di Londra. La prime parte della suite è "The Crimson Sunrise", palesemente inspirata ai King Crimson, costituisce l'intro del brano, molto Prog e con molti cambi di tempo, in cui l'organo di Sherinian e la chitarra di Petrucci la fanno da padrone. Poi è il turno di "Innocence", in cui si può sentire il ritornello dell'atto, molto potente e simile al primo (in quanto alle sonorità). Il terzo atto, "Carpe Diem", si basa su atmosfere acustiche molto simili a quelle dei Genesis, in cui il malinconico arpeggio di Petrucci e il deciso canto di Labrie ci fanno davvero emozionare. "The Darkness Of Winters" è il quarto atto, uno strumentale dalla rara portata, potente e deciso, in cui dimostrano il loro approccio alla tecnica Prog ed a quella Metal.

Adesso è il turno della bellissima "Another World", atto magnifico e emozionante, che ci lascia prendere fiato, trasportandoci in un'altro mondo, fatto di suoni, senzazioni e pace: l'organo di Sherinian e la voce di Labrie duettano fino al crescendo in cui mantengono la stessa linea sonora, in cui la nostra sensibilità si sente ancora partecipe alla musica. "The Inevitabile Summer", la sesta parte è composta da i soliti virtuosismi dei cinque newyorkesi, che si alternano senza esclusione di colpi. Il tempo della narrazione è quasi finito, ma ancora c'è "The Crimson Sunset", che ricalca l' atmosfera della prima parte, in cui il tema vocale è davvero da brividi, lasciando spazio all'arpeggio con cui era iniziato la suite. Il resto del CD, sono alcune cover, eseguite con la loro solita maestria, che assomigliano davvero alle versioni originali.

Concludo dicendo che i Dream Theater hanno saputo raccogilere l'eredità di gruppi validissimi che avevano precedentemente sperimentato questo genere, è hanno toccato un punto in cui solo pochi gruppi arrivano, sia sul lato musicale, che sull'aspetto emotivo. Ma avranno la certezza di essersi guadagnati una fetta della storia del rock, e di aver regalato tante senzazioni a moltissime persone, che penso sia la cosa più importante.

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