“...Chiuda i suoi occhi e cominci a rilassarsi, faccia un profondo respiro e piano piano riemetta l’aria, si concentri sul suo respiro. Con ogni respiro che farà sarà più rilassato. Immagini una folgorante luce bianca su di lei, si concentri su questa luce come se questa fluisca attraverso il suo corpo. Si faccia cadere in un profondo stato di relax... adesso io conterò da 10 a 1 e lei si sentirà più tranquillo e calmo. DIECI, NOVE, OTTO, SETTE, SEI... adesso entrerà in un posto sicuro dove niente potrà danneggiarla... CINQUE, QUATTRO, TRE, DUE... ogni qualvolta volesse tornare indietro, tutto ciò che dovrà fare sarà aprire i suoi occhi...UNO!!”
Dopo ciò, ci troviamo avvolti in una nebbia, ci sentiamo smarriti, ma dopo pochi secondi c’è Mike Portnoy, alias l’orologio umano a informarci che il nostro calendario ha fatto una bella “regression” sino al lontano 1928… le bacchette del nostro uomo dicono che è ora di iniziare, di fare una bella “Overture” sul nostro passato…. let’s go!!
Inizia così questo fantastico viaggio a ritroso, fatto vivere “LIVE” dal nostro teatrino del sogno… le scene del povero e sofferente animo di Nicholas vengono riproposte dal vivo in questo disco, in una New York avvolta attorno ai cinque musicisti. La scaletta del concerto newyorchese prevede l’intera esecuzione del cd “Scenes from a memory”, ma il tutto non si limita ad una banale e scialba esecuzione dal vivo, infatti all’interno dei brani sono presenti alcuni leggeri cambiamenti e riarrangiamenti di partitura, “Fatal Tragedy” viene eseguita in uno stile prettamente più cupo… ma a mio parere la loro migliore performance nel cd tocca l’apice nella straordinaria “John & Theresa solo spot”… sarebbe l’intro di “Through her eyes” che si svia per 3 irreali minuti in cui la cantante Theresa, che presta al proposito la sua incantevole voce corale nella traccia, si sposa cn il mirabile e magico solo “blues” di chitarra in sottofondo, ad opera dell’abilissimo Petrucci. Veramente straordinario quanto singolare ne è il risultato, mai udito personalmente qualcosa di cosi elavatamente armonico e passionale allo stesso tempo!! Dopo ciò inizia la magnifica traccia, e attraverso gli occhi di Victoria cerchiamo di capire la sua vita e il perchè della sua inutile e prematura morte… impeccabilmente eseguita e arricchita da un grandioso solo di chitarra del nostro talentuoso chitarrista poco prima citato, che NON è affatto fine a se stesso ma dimostra l’interminabile passione di esecuzione della traccia impreziosendola e ornandola di spessore artistico e soprattutto molto animo!...finita l’esecuzione dell’album mica possiamo togliere dal nostro lettore il cd, caspio, i nostri hanno ancora delle perle da suonare e a ritroso sempre di più, si riparte da dove tutto era iniziato, da “Metropolis pt. 1”squisitamente proposta in una serata che non deve far smettere i fans presenti di continuare a sognare!
Tra altre traccie suonate, quelle da riportare in giudizio a mio parere sono la mirabolante “Acid rain” (Liquid Tension Experiment II), la magica ed incantevole “Another day”, ma soprattutto la complessa e appassionante “A Change of Seasons"… qui in modo particolare sfocia l’estro artistico dei D.T., un’elegantissima canzone riproposta in chiave live con molti spunti arrangiativi diversi... ma verso il 12mo minuto… al posto di quella scalettina jazz-prog, troviamo molto umoristicamente alcuni solo originati dalle tre menti chiave del gruppo, attacca Myung con una scaletta velocina di andazzo e finisce il suo solo con una carica degna dei bersaglieri, prosegue Petrucci con la stranota sigla dei “Simpson” e conclude la parabola solistica il maestro Rudess, cn un piano-solo degno di una sigla di apertura di un programma di candid camera!
Con l’intera canzone si chiude il concerto, sicuramente il più bel disco live mai edito dai Dream Theater,e adesso ci possiamo finalmente risvegliare dal sogno che ci ha catturati per tutti questi 3 cd!!
Ogni fatato strumento è al posto giusto, amplificato a dovere. Favoloso il distorsore utilizzato da Myung al basso per tutta la durata del concerto, mooolto figo a mio parere! Sonorità molto cupe e abbastanza distorte per la chitarra di Petrucci. Tastiera onnipresente per tutto il live, attività svolta da Rudess, la cui immensa bravura artistica si è sposata a meraviglia con lo stile compositivo del “teatro di Boston”. Batteria suonata eccellentemente dal metronomo umano Portnoy, parecchio improvvisata in molte parti,ma lui può permetterselo!! Infine da dire le vocalità di James la Brie, lontane giusto 8 anni da quell'ugola impazzita del “Marquee club” di Londra, ma promosso anche lui come gli altri componenti del gruppo con una meritatissima eccellenza!!
Poteva essere un giorno particolare da ricordare per tutti noi fans, l'uscita di questo fantastico "Live Scenes from New York", invece proprio il giorno di uscita del disco, ovvero l'11 settembre 2001 sarà ricordato come una maledettissima data nel mondo, per altri e ovvi motivi che tutti noi sappiamo...
Siete ancora qui a leggere? CORRETE SUBITO AD ASCOLTARE QUESTO FANTASTICO CD!!!
Carico i commenti... con calma