1998 - Dopo l'uscita del loro ultimo album in studio "Falling into infinity" il gruppo americano composto da James Labrie alla voce, Mike Portnoy alla batteria, John Petrucci alle chitarre, John Myung al basso e infine l'ormai rimpiazzato Derek Sherinian alle tastiere pubblicano il loro secondo cd dal vivo (dopo il breve, ma acclamato "Live At The Marquee") intitolato Once In Livetime.

Il disco come si può subito notare è ricco di canzoni appartenenti al loro ultimo lavoro e questo alcuni lo considerano un difetto ed altri invece un pregio, ma i D.T. suonano anche diversi pezzi di album meno recenti facendo impazzire il pubblico francese. Il concerto è ricco di perle suonate ottimamente con la loro solita precisione e perizia anche se forse hanno prodotto live molto più coinvolgenti e con suoni più accattivanti: infatti Labrie dopo le prime canzoni sembra perdere parte del suo carisma e a mio parere il basso di Myung non è valorizzato abbastanza.

La scelta delle canzoni è il punto forte del doppio cd: si passa da canzoni caotiche e distruttive come "Lie" o "Just Let Me Breathe" a pezzi memorabili come "Take The Time" o "Voices" e non mancano le ballate come "Hollow Years" e "Take Away My Pain"; non mancano nemmeno le improvvisazioni visto che sia Petrucci che Portnoy che Sherinian danno una dimostrazione delle loro qualità. Molto interessante si rivela l'assolo del chitarrista che durante i suoi otto minuti da solista si diverte a suonare "Paradigm Shift", con l'aiuto del batterista, la sua versione del volo del calabrone e una piacevole tarantella.
Molto particolare è la scelta di suonare "A Change Of Season" in atti separati permettendo al pubblico di ascoltare la canzone sotto un altro punto di vista.

Insomma è un album molto gustoso che lascia all'ascoltatore un ampia scelta di tracce e che fa capire bene quali emozioni può dare la band in concerto.

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