Sette estranei, ognuno con un passato da seppellire, si incontrano nel fatiscente El Royale, un hotel a Lake Tahoe sul confine tra California e Nevada. Nel corso di una notte, ognuno di loro avrà un'ultima possibilità per redimersi, prima che vada tutto in malora.

Non capisco come si possa passare da "Bad Times a El Royale" a "7 Sconosciuti a El Royale", dato che alcuni personaggi si conoscono tra di loro, una cosa che fa parte delle solite traduzioni italiane che non hanno senso.

A parte questo, la pellicola è affascinante e ambiziosa, ma non promette tutto quello che mantiene, perchè affronta tante tematiche, mettendo tanta carne al fuoco, ma non approfondendo certe cose a dovere. Come alcuni personaggi, quelli di Dakota Johnson e Jon Hamm per esempio, sono stati sacrificati, anche per questione di tempo immagino, dato che la durata è di due ore e venti circa. Ma il film intrattiene eccome, il ritmo non gli manca, il regista Drew Goddard è uno che ci sa fare, sceneggiatore esperto di cinema e tv, ha pure diretto quella perla di commedia-horror che è "Quella casa nel bosco". "Bad Times a El Royale" lo vedo come un omaggio al cinema pulp, o "alla Tarantino", un buon esercizio di stile, al quale manca quel qualcosa in più che lo farebbe diventare cult, è originale ma non troppo, i sussulti ci sono ma non abbastanza (secondo i miei parametri). Ottima comunque la regia di Goddard, in grado di spaziare tra gli eventi ed i flash, molto buona l'atmosfera dell'ambientazione anni '60 e azzeccata l'interazione tra ilk personaggio del prete e quello della cantante.

Cast altalenante: ottimo come sempre Jeff Bridges, bravi Cynthia Erivo, Lewis Pullman e Jon Hamm. Male Dakota Johnson (ma a parziale discolpa c'è da dire che il quo personaggio non è scritto bene) e Chris Hemsworth, che si mette anche a giogioneggiare, ma non si rende conto che non se lo può permettere, perchè fondamentalmente è un mediocre, a parte "Thor" (personalmente quei cinecomic tutti uguali non dicono nulla) e giusto "Rush", qualcuno si ricorda una interpretazione degna di nota?

In definitiva, "Bad Times at El Royale" è un film da vedere, ma con riserva, nel senso non arriva ad essere quello a cui ambiva.

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