Sono sempre stato un profondo stimatore dei D.R.I. il loro spirito e la loro "maleducazione" mi hanno sempre caricato nell'ascoltarli, ma "Four of a Kind" è stata una piccola delusione.

Mettendo su questo disco infatti le canzoni martellanti e i ritmi medio-veloci, sono accettabili, ma non riescono a coinvolgere pienamente l'ascoltatore. Innanzitutto i brani sembrano leggermente sotto tono, le chitarre non graffiano, i riff e le svisature delle canzoni sono fin troppo simili tra di loro, tanto che le musiche non si riescono a memorizzare molto facilmente, una volta finito l'album.

Sinceramente non riesco a trovare veri difetti in "Four of a Kind" ma non me la sento nemmeno di lodare i D.R.I. per questo disco, visto che hanno lasciato alle spalle album migliori, concludendo questo lavoro che rimane come un punto interrogativo ai loro fans.

L'avvicinamento al Thrash Metal qui è netto, forse troppo seminale, mettendoli in una strada che non li identifica pienamente. L'album comunque sia è suonato perfettamente ed è anche una buona prova per Brecht che con la sua voce sembra essere l'unico punto forte dell'intero lavoro. La migliore canzone dell'album è sicuramente "Goone to Long" che avendo i ritmi più serrati e una struttura molto più accattivante rispetto alle altre traccie, riesce a emergere durante l'ascolto.

Non è un'attacco ai D.R.I. ma questo "Four of a Kind" proprio non riesco a capirlo.

Carico i commenti...  con calma