Casualmente, guardando su bakeca.it, ho trovato qualcuno che abita a Maser (circa 30km da casa mia) che vendeva una serie di dischi alternative rock dei primi anni '90. Mando una mail e mi faccio dare il file excel con i vinili da lui posseduti che vuole vendere. C'era tanto di prezzo e qualità della cover esterna, interna e del disco. Ci saranno stati un centinaio di dischi: passo, passo, passo, passo, troppo costoso, passo, rovinato, passo, passo, oh mio dio, leggo meglio, è Delaware dei Drop Nineteens. Sapevo che il prezzo del disco originale USA uscito per Hut costava circa sui 60€, in più era abbastanza introvabile qui in Italia, questo signore me lo faceva a 45€, non male come prezzo; gli dico subito che lo voglio. Dopo un paio di chiacchiere via etere, osservo meglio il suo nome: (puramente inventato) Denis. Ma io questo Denis l'ho già sentito. Dovete sapere che in quel di Montebelluna (a 15 km da casa mia) ci sta il mio negozio di dischi di fiducia. Perchè, io credo che tutti gli amanti di musica devono avere un negozio di fiducia, un luogo dove poter stare 3-4 ore ad ascoltare vinili, parlare dell'ultimo disco della band più inutile del globo, oppure discutere del disco malriuscito della band più famosa del globo, insomma, un' ambiente che è casa. Ovviamente, prima o poi, inizi a conoscere gli animali da negozio di dischi che come me (o te) popolano la fauna locale e insomma mi ricordavo che tra questi c'era un certo Denis. Gli faccio notare questo particolare per mail e anche lui (come potevo dubitarne?) si ricordava di un certo (puramente inventato) Gianluca; avevo lo sconto su un piatto d'argento. Sulla successiva mail, il buon Denis scarica il full di donne per chiudere la partita e mi abbassa il prezzo fino ad arrivare ai fantastici 35€; Premo il boton, cadono i coriandoli, cappotto e passaggio sotto il biliardino, è fatta!
Gli dico che non doveva abbassare il prezzo (mento), che già era un buonissimo prezzo per questo disco (mento!!!), che appunto perchè ci conosciamo è giusto che lo paghi come tutti (MENTO), che è un pezzo molto raro e che le condizioni buone non si trovano ovunque (M E N T O). Mi blocco prima di fargli venire le lacrime e di farlo ritrattare oppure non vendere proprio il disco, probabilmente con quello aveva perso la verginità in quella afosa notte di Agosto del 1993 non insisto e il prezzo resta quello. Decidiamo di incontrarci il Sabato seguente nella piazza del duomo di Montebelluna, confermo tutto e balziamo al Venerdì, il giorno prima dello scambio.
Venerdì c'è un bel sole e decido di andare nel mio negozio di fiducia, trovo a fatica parcheggio, entro e saluto spavaldo, c'è il buon (puramente inventato) Carlo e manco farlo apposta Denis; vabbè faccio finta di nulla e guardo le novità. Non so voi, ma io ormai conosco talmente bene il negozio che potrei io stesso sapere dove si nasconde il disco invenduto ed invendibile dei Be Your Own Pet, oppure l'ultima ristampa di Hunky Dory di David Bowie, o anche la versione deluxe di Mondovisione di Ligabue, ehm no, forse quella no. Dopo due chiacchiere decido di tornare a casa, ma ecco che il buon Carlo se ne esce con: <<ho una partita di dischi alternative di inizio anni '90, c'è Siamese Dream in vinile originale>>. Il mio cuore si blocca, Siamese Dream lo voglio, ma costa un occhio della testa o forse anche due, gli domando di altri dischi ma Carlo tace, sembra interessato pure Denis, quindi scarto l'ipotesi che i dischi siano suoi, torno a casa mogio mogio, ma sapendo che l'indomani avrei avuto tra le mani Delaware dei Drop Nineteens.
Sabato, ore 15, piazza del duomo, piove che fa schifo, piove così tanto che nemmeno i tergicristalli al massimo della velocità, riescono a farmi vedere oltre 10 metri. Arrivo puntuale all'appuntamento, aspetto 2 minuti e arriva anche lui, parcheggia affianco alla mia macchina, se non sapessi che mi stava per vendere un disco, stavo già vedendo la bustina di eroina che spuntava dal finestrino.
Mi dice di salire nella sua macchina, la pioggia cade ancora più forte, ho la tremenda paura di rovinare il disco. Porto la mia borsa per i vinili e un sacchetto di plastica. Dopo i convenevoli spunta dalla sua valigia il disco, ho sentito persino i cori cherubini e ho visto un raggio di sole illuminare l'interno della valigia, poi è svanito. Me lo consegna dentro 2 buste di plastica, io aggiungo la mia busta e la borsa, tutto è pronto per affrontare quel metro cubo di pioggia che si intensificherà appena aprirò la portiera. Prima di andarmene cerca di vendermi un set completo di pentole, un cappellino dei Ney York Knicks e A Gilded Eternity dei Loop, rifiuto tutto e affronto la pioggia.
La pioggia si intensifica come previsto. Apro la macchina poi la porta posteriore, appoggio il disco e tutti gli incartamenti, fatta pure questa; ritorno a casa felice ascoltandomi probabilmente Winona proprio di questo album.
Arrivo a casa, metto il disco, appoggio la puntina e via: Tutto quel Shoegaze americano molto lofi, a tratti sperimentale fila, come sempre che è un piacere. La cover è in buonissimissime condizioni, i 35€ meglio spesi nella mia vita. Dopo una settimana torno nel negozio di dischi, stavolta la partita di dischi alternative è completamente fuori. Guarda caso c'è una copia di Delaware dei Drop Nineteens, guardo il prezzo: 60€, ora posso morire, ho fottuto il sistema!
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