«Vieni in disco con noi sta sera?»
«No, mamma non vuole...(-_-)»
«Ma dai! Esci di nascosto dalla finestra, no? (^v^) L'hai già fatto altre volte»
«Vero...ma se sta volta mi scoprono? (°o°)»
«Che te ne frega, sarai in pista già da un pezzo ;)»
«Va bene...vengo»
«(^-^)»
«Non vedo l'ora di vederti <3 <3 <3»
«Anch'io <3 <3»
La ragazza lasciò l'Iphone sul comodino ed aprì l'armadio. Indossò il vestito corto, quello zeppo si lustrini. Afferrò la pelliccia, mise lo smartphone nella borsetta ed uscì dalla finestra.

Mai avrei immaginato di scrivere una recensione (positiva tra l'altro) di una produzione di Dua Lipa. L'album precedente non l'ho nemmeno ascoltato a dirla tutta, ma, a causa di quei due-tre singoli martellanti di qualche anno fa, avevo già capito l'andazzo. Eccola: Dua Lipa, la tipica Pop-star da quattro (milamilioni di) soldi che compone pezzi con uno stampino preso in prestito da altre 100 Pop-star contemporanee. Forse avevo ragione, forse no, frega poco. Fatto sta che questo "Future Nostalgia", invece, mi ha proprio colpito. Un po' perché sono un discofilo fissato con il sound vintage e con il basso che fa *dum-dum-slap-dumme-dum-slap* e un po' perchè è veramente un' opera interessante. il suo aspetto più notevole si può proprio trovare nelle linee di basso (derivative ma mai troppo banali) ed anche dalla voce, graffiante e tutt'altro che fastidiosa, della cantante.

Alcune tracce deboline ci sono: non mi dice nulla "Cool" per dirne una, oppure "Good in Bed" che, nonostante quel tocco Swing-eggiante che potrebbe intrigare, è un pochetto scialba. Ma per il resto è tutto un danzare e un dondolare la testa fino allo sfinimento. La Title-track "Future Nostalgia", è il manifesto perfetto per comprendere l'idea dietro, e attorno, l'album. "Levitating" e "Love Again" sono due canzoni che ricordano l'ultimo lavoro dei Daft Punk e lo fanno bene. I due singoli di punta, "Don't Start Now" e "Break my Heart", hanno delle linee di basso Groovy, stimolanti e che non si sentivano da un bel po' nel mondo Pop. "Pretty Please", pur essendo la canzone forse più moderna delle 11 del disco, è affascinante e sorprendentemente piacevole. Ed ascoltando bene, si potrebbe riuscire perfino a sentire Madonna e Lady Gaga scrivere in un club, dopo 200 Long Island, "Physical" e "Hallucinate" prestandole a Dua Lipa che, non contenta, le modifica facendole sue. Infine "Boys Will Be Boys", finale tranquillone che mi ha ricordato alla lontana qualche ballad di Us di Peter Gabriel, che termina discretamente l'album.

Insomma, tirando le somme. "Future Nostalgia", non è sicuramente una composizione di Bach, non è un disco di Frank Zappa e nemmeno un album degli Earth, Wind and Fire...non è nulla di eclatante. Però è un disco fresco (seppur "nostalgico"), solare, allegro, che ti fa passare dei bei 37 minuti. Che quando inizi ad ascoltare una canzone devi per forza ascoltarle tutte. Che, si spera, faccia venir voglia ad altri artisti di esplorare (ri-esplorare) quella dance music, un po' Funky e un bel po' Pop, per portarla nel 21° secolo, adattarla bene ai tempi e (perché no?) migliorarla.

Vi lascio che vado ad ascoltare un po' di basso che fa *dum-dum-slap-dumme-dum-slap*

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