Dufresne - Atlantic
Nexiest Luces
Root Is a Flower That Disdain Fame
Baba Yaga
Un Lungo Sacrificio
Readymade Complaints
Fashion Kills Romance
Opera
Under Pressure... You Retract!
Un Fuoco Dentro
Siamo Tutti Illusi Di Essere Nel Giusto
A Word That Rimes With Shame
Questo disco, era diverso e lo è ancora... Possiede una ricercatezza sonora ed una intensità fuori dal comune, per non parlare della grande potenza generata dalla giovane band di Vicenza che unita a decisivi inserimenti elettronici rende questo esordio grandioso. Potrebbe bastare, non esagero..
Produce Darian Rundall (Pennywise, Yellowcard).
Oramai quasi due anni sono passati dall'uscita di questo disco, elogiato anche dalla critica Uk. Questi Dufresne (da le Ali della Libertà) furono per me la band italiana più interessante del 2006. Perché ne parlo oggi, perché a breve si dice, uscirà il loro nuovo album, perciò mi sembrava doveroso data la caratura della band e soprattutto del disco proporre questa recensione. Di questo disco sono usciti diversi singoli fra cui anche l'ultimo (corredato da un bel video) Fashion Kills Romance, a mio avviso il più bel pezzo del disco, l'unico che ancora oggi, mi fa dire ca**o - equilibrio, potenza, brutalità melodica; con quelle torsioni elettriche incredibili, siamo oltre il post-hardcore, questa è roba veramente forte, un pezzo che andrebbe ascoltato al buio, fa sprofondare, un brano che raschia dentro. Altri episodi interessanti presenti nel disco ed assolutamente da segnalare: Nexiest Luces ("non so se crederti oramai non so capire come sei adesso che"...) e Opera, due piccoli capolavori in italiano (tra quelli presenti), Readymade Complaints poi è stato il pezzo che me li ha fatti conoscere e lo trovo molto skate come pezzo, comunque bello, non c'è che dire, ma l'altra vera perla del disco è Root Is a Flower That Disdain Fame, pezzo molto carico in cui le chitarre eseguono un lavoro impressionante, senza fiato e sul finire del disco gosth track da delirio. Per i più pignoli, in certe atmosfere cupe e nelle incursione elettroniche ricordano gli Underoath ed in altri momenti gli Autumn to Ashesh. Ma questa è una sottigliezza, infatti strano ma vero, i Dufresne hanno un loro sound. Un 9 in pagella ed alla prossima.
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