Duncan James inaugura la sua carriera da solista con questo album dal titolo che potremmo definire antitetico: “Future Past”.
Sinceramente ancora non ho capito il perché. Forse il bel ventisettenne cercava il titolo ad effetto, o forse lo cercavano coloro che lo hanno deciso al suo posto; infatti per la realizzazione del primo album dell’ex componente dei Blue ha collaborato un folto entourage assunto dalla Innocent Records, casa di produzione di Duncan James.
Duncan quindi, di che se ne dica, si è più che altro limitato a interpretare le canzoni che gli hanno scritto. Lo ha fatto indubbiamente bene perché è dotato di una bella voce, ma se il suo obiettivo è quello di diventare un vero cantante deve fare tanta strada ancora. Questo è un disco che lascerà estasiate soltanto le teenagers, attratte più dalle doti fisiche che dalle doti artistiche del loro idolo. I Blue erano l’ ”antimusica”, cioè con quelle porcherie di strumentazioni moderne cantavano canzoni; almeno da questo punto di vista troviamo un progresso, perché questo album è stato composto prevalentemente con strumenti reali, anche se l’aiuto elettronico qualche volta è evidente anche se credo che il pubblico a cui Duncan si rivolge non noterà queste sottigliezze!
Simpatica “Sooner Or Later”, ma l’unica canzone che mi piace veramente è “Amazed”: bello e dolcissimo il testo (apparentemente semplice) accompagnato da una musica che calza a pennello col pezzo. Quest’album è un discreto inizio da solista per Duncan James, a mio avviso il più dotato tra gli ex componenti dei Blue sia dal punto di vista canoro che dal punto di vista ideativo, ma se vuole tentare di fare il grande salto dal suo prossimo lavoro ci si attende di più.
Se no sarà condannato a piacere solo alle ragazzine e chissà… forse non gli dispiace così tanto.
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