Dutch Nazari non è come gli altri rapper. Certo, l'ambiente in cui bazzica è quello, dalle gare di freestyle fatte da ragazzo, fino alla firma con l'etichetta di Dragen D'Amico. Ma Duccio è esattamente l'opposto dei luoghi comuni con i quali siamo soliti descrivere un rapper. Molti lo definisco un cantautore. Forse lo è, forse no. Questo ragazzo di Padova si trova esattamente nel mezzo, da una parte il cantautorato, da una parte il rap. Ma Dutch da poca importanza alle etichette che gli affibbiano e lascia parlare la sua musica, com'è giusto che sia. Amore povero non è un disco di canzonette smielate composte per un'ipotetica lei, anzi, grazie ad una scrittura eccellente non sfocia mai nel banale, mai in orribili frasi fatte, raccontando diversi aspetti della vita, a partire da una denuncia sociale che condanna la superficialità della gente, passando per situazioni semplici ma che possono segnare ognuno di noi, come lo smettere di fumare. Dutch ci ricorda quanto siano importanti le parole e di come bisogna usarle nel modo migliore possibile. Un po' come fa lui, che sulla musica del bravissimo Sick & Simpliciter ci racconta gli alti e bassi della sua vita, rappando ogni tanto, cantando altre volte, semplicemente parlando altre ancora, il tutto con estrema eleganza, quasi quella di un galantuomo che ha deciso di aprirci le porte del suo mondo per farcelo comprendere appieno, usando un modo molto semplice e diretto, ma allo stesso tempo ricercato e fine.
Carico i commenti... con calma