Da metallaro professionista quale mi ritengo ogni venerdì 17 del mese mi reco dal mio negoziante brutal di fiducia, quello con il tatuaggio dell’angelo che sodomizza una cozza. Di lui mi fido sempre, fosse stata una volta che non mi abbia rifilato un capolavoro.
Quel giorno però una fastidiosa incertezza mi angosciava: non riuscivo a capire se mi sentivo più haunting gothic, hard-kitting o anti-trend metal, e questo mi dava il tormento. Insomma, che comprare? “Mutilated Agony” o “Mutilated Mannequins”? Buttarsi a capofitto sui “Drunked Orgy of Destruction” o lasciarsi trasportare dal fetido lavoro dei “Maleficarum”? Rischiare il tutto per tutto con i “Deafacation” o lasciarsi punire brutalmente dai “Legion of Divine Punishment”? Il dubbio m’assaliva.
Un conato proveniente dall’interno mi stava quasi spingendo verso il neo-death/grind pop metal capolavoro degli “Ultra Vomit”, oppure verso i brutal-grind-death metal paesani “Vomit the Soul”, quando da lontano vengo fulminato: “Periodic Table of the Idiots” la band che mi colpisce dritto all’intestino.
Leggo su: c’è scritto “bombastic and melodic metal band from Nebraska”. Uhm... in effetti non credo di sentirmi così melodico oggi. Forse c’è un errore.
Ricomincio. Ho bisogno di emozioni forti. Mi lascio trasportare dai ricordi. Una zaffata di smielata dolcezza mi avvolge. Gli “Autopsia” e gli “One Last Torture” mi ricordano della mia ragazza quando mi accarezza il cuore (dal di dentro). I “Putrefy”, invece, mi ricordano quanto ho sempre odiato gli sport estremi (ad esempio: lavarmi).
Suvvia, il tempo scorre… quel giorno era veramente dura.
“Malediction” o “Maleficarum”? “Social Infestation” o “Temporary Insanity”? “Necrophobic”, “Necropolis” o “Necrosity”? “N’satan.com” o “Gorefecation.net”?
Alla fine, sconfitto dagli eventi, mi butto sul sicuro: “Dying Fetus”, thrash/death metal band, semplice semplice, niente sorprese. Anche il mio brutal-negoziante di fiducia annuisce contento dietro la sua corazza di piercings. Mi dice: “questa è roba forte, amico, questi qui sono troppo avanti! Che mi mangiassero la cozza (si batte il tatuaggio) se non dico il vero. Amico, ecco cos’era: il tuo corpo non accettava l’inevitabile, tu stamattina ti sei svegliato thrash/death metal. Nient’altro. Torna a casa felice, va'”. Com’è in gamba, il mio brutal-negoziante, dietro la sua armatura di borchie.
L’album si chiama “Infatuation with Malevolence”. Vado a casa felice.
La mia preferita si chiama “Vomiting the Fetal Embryo”, perché mi ricorda di mammina quando mi picchiava con la cinghia. “Kill Your Mother, Rape Your Dog” è dolcissima, però il mio cane non la pensa così, infatti si dimena sempre quando tento di inchiappettarlo, lo stronzo prova sempre a sgusciare via. Eppure nella canzone il cane non sguscia via, che strano. “Your Blood Is My Wine” mi fa sempre sentire un casino malefico, il cantante urla “your blood is my wine” per tutta la canzone ed è la preferita di Tommaso (il mio amico) perché lui c’ha la quinta elementare e quando ci sono troppe parole va in difficoltà. Lui è rimasto molto colpito dal tatuaggio del mio brutal-negoziante, e ne vuole uno anche lui, con la cozza, intendo. Però il mio amico Tommaso è simpatico, la sua preferita è “Wrethched Flesh Impalement” perché questa canzone è troppo avanti. Lui dice sempre che il metal deve evolversi, ma io non capisco cosa intende. E lui, per farmi capire, si è tatuato la stessa cosa del brutal-negoziante, ed io ho finalmente capito, era una metafora. La cozza non veniva più sodomizzata dall’angelo, si erano evoluti. Ora facevano un 69.
P.S.: tutte i nomi delle band su riportate sono autentici. Buona vita a tutti.
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