Mi capita tra capo e collo questo Split tra Dysrhythmia e Rothko. E non mi lamento affatto! "Barriers and Passages" l'anno passato mi ha fulminato letteralmente con la sua colata tecnica e l'immaginifico tessuto strumentale di pregevole fattura che colpirebbe chiunque fin dal primo ascolto.

Il piatto di "Fractures" comunque, è meglio dirlo subito, è magro: solo una traccia dei Nostri e due della band inglese che non conoscevo affatto. A rimanere però è la sostanza, il minutaggio scarseggia ma ciò che compone l'opera è di buon valore. I Dysrhythmia "riciclano" quella "Earthquake" presente nel loro primo omonimo e limitatissimo album (mai ristampato), riadattando la song alle attuali dissonanze che caratterizzano il terzetto negli ultmi due album; il risultato è quello di 14 minuti di passione. L'andamento sulfureo, sghembo, col basso in grande evidenza e dal solito vigore tecnico è l'apertura all'urticante cavalcata chitarristica, retaggio progressive ma anche lisergica voglia di stupire, di portarti talmente in alto da venire lasciato nel vuoto a cadere causa vibrazioni improvvise di uno strumento incattivitosi di soppiatto. Ancora riverberi in coda, come se volessero creare la colonna sonora della fine di un incubo, quando le efferatazze si sono compiute e non rimane altro che la calma. Insomma ennesima prova di caparbietà di una band a cui sembra che niente e nessuno possa porre limiti.

I Rothko invece cominciano con l'arpeggio etereo di "Tell your Story to the Winds", titolo che mai fu più esemplificativo per aiutare ad immaginare una scena quando all'ascolto di questa canzone... siamo nel pieno di un rock/ambient suggestivo che lascia basiti, delicatezza non è proprio esatto, ma è la prima parola che mi viene in mente. Gli arrangiamenti con fluttuanti note da sintetizzatore sono presenti anche nella successiva "Torch", che però non mi ha convinto appieno.. troppo "leggera", troppo inconsistente per avere appeal su di me.. Rothko comunque da riesumare data la loro sconfinata discografia che grazie a queste tracce su "Fractures" recupererò.

Questo ep insomma, pur non essendo trascendentale potrebbe essere una buona occasione per chi non conosce uno o entrambi i gruppi, di rimediare le lacune ad un prezzo onesto, e per i collezionisti di non perdersi neanche una "puntata" delle uscite della band preferita. Dysrhythmia o Rothko che sia.

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