Nella piscina, in mezzo alle fiamme, di fame: che gioia farli crepare, quei piccoletti! The sims, il gioco che ti permetteva di dare libero sfogo a tutte le pulsioni, in particolare quelle distruttive!
Pero' dopo un po' ci scocciavamo: allora ci mettevamo all'opera e progettavamo ai Sims una vita: lavoro, amore... a volte era quasi frustrante notare che mentre la tua vita amorosa era davvero uno schifo, quella del tuo Sim era un vero sogno (ah il letto Vibromatic, non si riposava mai!), oppure che mentre tu avevi casini sul lavoro, il Sim, lui, veniva promosso. Ma in fin dei conti, non si provava gelosia, su (anzi si trattava più di una specie di rivincita sulla vita crudele che ci toccava fare)! Eravamo piuttosto una specie di "Dio" che giocava coi Sim-burattini e cercava solo di far loro del bene, no? Nessun rancore.
Sarà stata questa la chiave del successo del gioco? Questa sensazione di potere, l'impressione di essere più che un semplice adolescente che giocava a un videogioco cretino (e alle sue innumerevoli estensioni)? A volte pero' si finiva per tornare alla dura realtà, in particolare quando non si disponeva di un pc super moderno e che per andare nel centro (grazie a "Hot Date") ci volevano 5 minuti belli e buoni (e quelli non si potevano accellerare come il tempo del Sim!).
Ah The Sims... il gioco più capitalista del mondo! Quello in cui quando finalmente avevi un sacco di quattrini finivi per comprare un sacco di elettrodomestici nuovi, mentre quelli vecchi erano ancora funzionanti; oppure acquistavi il letto più caro (anche se esteticamente preferivi quello a prezzo più modico), solo per poter dire: "hai visto, che bravo che sono?". E poi vuoi mettere la soddisfazione di traslocare in una casa nuova, con così tante stanze che non sapevi neanche cosa metterci per riempirle?? Sì certo, potevi dire ai tuoi Sim di mettersi al lavoro e di procreare, così le stanze vuote sarebbero diventate le camerette dei figlioli... pero', caspita, era insopportabile occuparsi del pargoletto, e poi anche quando era cresciuto cosa faceva? Prendeva lo scuolabus, tornava alle tre, lo mettevi a fare i compiti (e lì potevi seguire il tuo istinto e farlo andare alla scuola militare sbarazzandoti di lui, oppure farlo diventare un secchione), lo facevi giocare cogli amichetti (ma non a acchiapparella perché poi era impossibile cliccarci sopra per dirgli di fare una nuova azione!) e stop: in fin dei conti i bambini erano noiosi.
Perché sì, in fin dei conti, la vita del tuo Sim finiva per essere dannatamente noiosa, proprio come la tua: il Sim precipitava nella routine con sveglia, doccia, lavoro, famiglia, dormire e via da capo. Così cominciavi a giocare sempre di meno, sempre di meno... e magari uscivi pure fuori a farti una passeggiata vivendoti la tua vita.
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