A volte mi capita di trovare gruppi enigmatici, un po' misteriosi, ma altrettanto interessanti e capaci; un perfetto esempio è dato dagli Ea, gruppo Funeral Doom Metal americano che, nel 2006, ha esordito con un Full-Length, chiamato "Ea Taesse"; il titolo sembra essere uscito da una mente contorta e con molta immaginazione, mentre invece ha qualcosa di inaspettato e molto più interessante: è il risultato di alcuni studi archeologici, eseguiti su testi sacri di antiche civiltà americane. Anche i brevi testi che compaiono nelle loro track sono interamente in questa lingua morta, e la copertina altro non è che il resto di una decorazione, ritrovata fra gli scavi riguardanti la suddetta civiltà.

Il loro album è stato prodotto dalla "Solitude Productions" e comprende 3 track, per una durata di 54:24 minuti. Con "Laeleia", il disco comincia nel migliore dei modi: con molti cambiamenti di tempo e variazioni di suoni, essa non tratta un solo argomento: racconta tanti piccoli aneddoti, riguardanti la sacralità, ed è molto interessante ascoltare tutte le possibilità sonore che il gruppo esplora in questi lunghi ma piacevoli minuti.

Con la più breve, ma altrettanto intrigante, "Mea Ta Souluola" si ritorna a sperimentare buie atmosfere, appartenute a popoli ormai estinti; con parti che arrivano al pieno Dark Ambient ad altre totalmente Funeral, si può notare l'ampio uso degli strumenti, i quali danno vita a molte e differenti sonorità. Come ultima, la title track "Ea Taesse", regala un Funeral magnifico.

Quest' album è molto intenso. Esprime con la musica emozioni forti, e possiede toni fra i più svariati. Riesce a passare da atmosere che ricordano Xasthur al suo apice, ad altre simili agli Orom. Consiglio dunque il disco ad ogni appassionato del genere, poichè non è apprezzabile da tutti e non lo consiglio certo ai non amanti del genere; penso sia un gruppo a cui dare fiducia, sperando in un futuro ancora migliore.

 

 

 

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