Lo scioglimento degli Eagles, dovuto a pesanti dissidi interni al gruppo e seguente all'album live del 1980 registrato durante il tour di The Long Run, sembrava di quelli senza possibilità di appello, tanto che Don Henley, intervistato diversi anni dopo sull'argomento, aveva affermato che la riunione ci sarebbe stata, "quando l'inferno si fosse congelato" ("when Hell freezes over"). Verosimilmente il batterista riteneva la cosa assai improbabile (anche se dal noto passo dantesco sappiamo che Lucifero è immerso nel ghiaccio fino alla cintola), ma si sa che (citando sempre il Sommo Poeta) poscia più che il dolor (di suonar di nuovo insieme) poté il digiuno (di fruscianti dollaroni)...

E' così che nell'aprile del 1994 Don Henley, Glenn Frey, Don Felder, Joe Walsh e Timothy B. Schmit si ritrovano tutti insieme appassionatamente per un live organizzato da MTV, in seguito pubblicato in formato audio e audio-video con il titolo (evocativo della celebre frase) di Hell Freezes Over. La versione di cui parlerò è quella in DVD che, aldilà dei contenuti video, contiene due pezzi in più rispetto al CD e che permette di godersi una registrazione in DTS 5. 1 di qualità davvero notevole (mi risulta che sia tuttora usata in molte sale d'ascolto nelle prove ampli-diffusori).

Ma veniamo ai brani del disco. Dopo 14 anni ci si può forse presentare al pubblico senza qualche nuovo pezzo? Ovviamente no e ovviamente avendo cura di non scontentare nessuno, per cui ecco servito un rockettone come centinaia di altri già sentiti (Get over it), un lentone da mattonella (Love will keep us alive) e uno decisamente più country (The girl from yesterday). Fa eccezione, nonostante il ritornello un po' stucchevole reiterato all'infinito nella conclusione, l'interessante New York minute, con suggestivi giri di basso, la sorprendente apparizione di una tromba con sordina e un cupo testo affidato alla voce in gran forma di Don Henley.

Ci pensano i pezzi più classici della band a impreziosire la scaletta, grazie anche alle voci dei quattro(!) cantanti che, nonostante gli anni e gli abusi di alcool e stupefacenti, sono ancora molto brillanti (ma è senza dubbio Henley a regalare le performance più emozionanti). Inossidabili i soliti cavalli di battaglia (cito a campione i celeberrimi I can't tell you why, Take it easy, Desperado), anche se le esecuzioni sono a mio parere generalmente molto (troppo) aderenti alle versioni in studio e dopo una quindicina d'anni forse qualche sforzo di reinterpretazione in più sarebbe lecito attenderselo: è davvero troppo chiedere qualche sia pur minima variazione sugli assoli di chitarra?
Fa eccezione la versione acustica di Hotel California con splendida introduzione chitarra e congas, e, citando la deRecensione a firma Grasshopper dell'omonimo album, se bastasse una bella canzone... beh, questa bella rilettura di quella bella canzone (o era una rilettura essa stessa? V. i commenti alla deRece di HC) varrebbe da sola l'ascolto dell'album. Pregevole anche la versione acustica di Tequila sunrise, mentre risulta troppo patinata e poco incisiva l'esecuzione di In the city: così ammorbidita non ce la metterebbero più sui titoli di coda de I guerrieri della notte...

Nel complesso una solida e ben riuscita operazione commerciale (Wikipedia lo cita come il DVD più venduto della storia della musica) con tanto mestiere e qualche pregevole acuto, ma purtroppo qualche bella canzone non basta per fare un bel disco.

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