Serata turpe... torno da Bologna dove sto ultimando la mia tesi sulla totale mercificazione del corpo umano e delle sue estrinsecazioni, compresi buoni e cattivi sentimenti... tabula rasa... ebbene torno, solo per vedermi gli Earth, e capire se un gruppo-anticaglia come questo, mantiene le sue promesse...
E' un periodo un po' strano questo per il mondo della musica in generale: specie in Italia, dove gruppetti che non valgono una cicca, hanno comportamenti da rockstar da un mese all'altro: prima elemosinano le date ovunque, anche alle feste scolastiche, e fanno appelli accorati sullo stato pietoso della musica nel loro paese, poi si inalberano in avventure pseudo-alternative, chiedendo poi cifre a 2-3 zeri come se nulla fosse, e adducendo come motivazione (dal tono ormai tronfio e scontato, dal sapore di occulta sconfitta) che "loro con la musica ci vogliono campare, mica dover andar in fabbrica tutti i giorni!!?"...
Più facile è fare questo discorso se non vivi in Italia (paese di tromboni...), anzi credo che il problema non si ponga nemmeno per certi gruppi o progetti: gli Earth sono probabilmente uno di sti gruppi...
Mi dicevo: ecco!! Sta copertina del nuovo disco sa già da pacchiano!! Poi vista la sfilza di uscite targate Southern Lord a nome Earth (che denotano la scaltrezza imprenditoriale, oltre che artistica di S. O'malley e co...), quasi ci fosse la caccia alle streghe (cioè al bootleg fatto sotto banco ad un concerto, con un registratore a cassetta marcio, anni 80 rules...) ed eresia è non possedere per forza il triplo vinile Blu Oltremare...beh sentivo un po' puzza di stantio....
Che??! Pure sti cani si sono "lanciati"??!!!
Domanda insistente nella mia mente, fino all'ingresso del concerto... Che bello RICREDERSI !!!
Sarà vero che i dischi degli Earth, a differenza degli anni addietro, sono ora molto più reperibili, sia in rete che al negozio di fiducia, nonchè citati ormai a destra e a manca come "gruppo seminale"... ma questo per fortuna non ha intaccato la vena compositiva di Carlson, la Davis e gli altri scoppiati... Pezzi incredibilmente sofferti, tutti del nuovo disco senza nulla lasciare alla nostalgia di Pentastar o di Thrones and Dominions, figurarsi le trombosità ossessive ante-Sunn... la vibrazione è sempre li ad accarezzarti le membra, si insinua nelle pieghe della giacca, e ti da la possibilità di giocare con lei ad ogni minimo movimento, mentre le nuove suite narcolettiche, e molto desertiche, con qualche anelito di jazz, fanno vibrare l'aria e mi lasciano imbambolato e perso nel vuoto... anche il nuovo rampollo di casa Earth, il bassista di cui non ricordo il nome e che non voglio andare a cercare su Google, andateci voi magari... non è per niente male anzi si incastra ottimamente con le poche battute della tipa, rendendo il mood ancora più cosmico! A fine concerto ho notato uno sguardo torvo, storto dello stesso bassista indirizzato a Carlson, come dirgli: "AHHHoooo, quante cazzo di battute devo contare ancoraaaaa!!!" :)
Sei pezzi più un bis, la solita frase "Thank you very muuach" alla fine di ogni pezzo pronunciata da Carlson, con affettato accento di Seattle (mi ricordava un po' Layne Staley??!), mi fa sorridere sotto i baffi...
Incredibile anche il set solista di Sir Richard Bishop, ex-chitarra rampante di un gruppo assolutamente allucinante, ovvero i Sun City Girls, i cui dischi sono già diventati reliquiario di eBay a prezzi malsanamente alti... Il suo suono è vicino a quello di chitarristi del calibro di Jack Rose, con varie riminiscenze di stili finger-picking, nonchè un alone a tratti spagnoleggiante, a tratti indian, a siglare i suoi virtuosismi, che si sono prolungati per almeno un'oretta: molto divertenti le sue gag sbiascicate con qualche componente del pubblico...
Gente poca in quel di Ravenna, molti forestieri (Bologna, Cesena, Rimini e ancora...), pochissimi ravennati ( i miei compaesani non mentono...a loro va bene la house poco spinta da aperitivo), non più di 50-60 persone...
Se c'eravate bene... se no, meglio...
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