Sei debole, annoiato dalla tua città invernale e intorpidita, ti trovi scalzo e demotivato ad ogni movimento, lo sciamare fuori dalla finestra è una batteria noise metropolitana che ti accartoccia su te stesso. Sei bunkerato per no volontà. Reagisci? NO: ti delizi con una ottima insalata cinematografica. Non hai voglia di intellualismi, dei vari Fellini, De Sica, Germi, sei allergico ad ogni importante risvolto sociologico e ad ogni grande bla bla bla bla: TU vuoi i gangster bastardi e figli di puttana, vuoi il Pulp e vuoi il sangue e vuoi i morti e vuoi che il tuo cuore batta, vuoi che batta piu delle zoccole tormentate da un pappone ingordo a mezzanotte. Il pulp 70 italiano: casa mia. La passione per pellicole quali "Milano odia: la polizia non può sparare" o "Roma a mano armata" l'ho esternata su un forum specifico circa 1 anno fa: lì ho comunicato per la prima volta con Ruggero Diella (per gli amici Milian), fanatico del genere. Non lo conoscete? Ovvio, lui non è niente, non ha un nome, non conta un cazzo in nessun ambiente famoso, come la maggior parte di noi, la sua voce è un gemito di bambino che si infrange. Prendo il contatto su Msn e una notte:
Ruggero "Milian" Diella "Henry Silva, Mario Adorf, Maurizio Merli e Tomas Milian sono degli attori che NULLA hanno da invidiare ai cugini americani. E poi le musiche, le colonne sonore del 70, Ennio Morricone che lavorava sui film di Dario Argento... i bassi magnifici dei poliziotteschi. Una nostra canzone mi ricorda vagamente..."
Sanjuro "Una vostra canzone?!?!"
Ruggero "Milian" Diella "Si, io ho una band qui a Palermo. Abbiamo fatto solo un Lp che ha il titolo omonimo al nome del gruppo, se te lo dico ridi."
Sanjuro "Ma dai secondo te rido? Non ho mai riso per nulla di ciò che hai detto (senza offesa, in senso buono)"
Ruggero "Milian" Diella "Siamo un Trio e ci chiamiamo: Crocchie"
Sanjuro "AHAHAHAHAHAHHAHAHAHAHAHAHHAHAHA, ma perché!?!?!?!?!?!?!"
Ruggero "Milian" Diella "Grazie, per la non risata, se mi dici che ridi è roba da scala Mercalli???... Le crocchie sono quelle pettinature caratteristiche delle donne che consistono in una palla di capelli, emblema di compattezza, profondità e calore.Volevamo che la nostra musica comunicasse questo"
Sanjuro "Ahh si la mia ex se li faceva cosi i capelli, quindi ho associato quel modo di pettinarsi a stupidità, rompimento di palle e scusa ho mal di testa, lo facciamo la prossima volta"
Ruggero "Milian" Diella "AHAHAHAHAHAHAHHAAHAHAAHHAH sei un coglione"
Crocchie è un Trio di Palermo che vede Ruggero Diella alla Voce/Basso, Gaetano Russo alla batteria e Mara Mariani alla Voce/Chitarra. Non sono un gruppo di nicchia, sono meno di questo: un paio di esibizioni-bricioline in locali minori, nessun sito internet, impossibilità di reperire il loro unico prodotto. Grazie all'amicizia con Ruggero sono riuscito ad avere Crocchie via posta (il prezzo del ciddi si aggirava intorno ai 12 euro), anche se attulamente le 200 copie di base prodotte sono terminate. Appena ho finito di ascoltare la prima volta il disco ho avuto i brividi, sapevo, SAPEVO di avere tra le mani un gioiello. Gioiello grezzo, mal registrato che puzza di bootleg minore, ma gioiello. Sommerso in un mare di ostriche amorfe questo album è quello che contiene la perla. Mescidanza di Post-Rock, Grunge, Hardcore, Cantautoriale e Sperimentale un banchetto sonoro di De-Generi assortito in maniera carnascialesca e lucida. Le canzoni presenti sono 8, vediamole una ad una:
1) "Eleonora": Riff psicotico di basso, una chitarra deliziosamente noise-rock, urla spesso beefhartiane e il tutto che procede con una fluidità rara per una band penisolana. Poi il riff si addormenta per lasciare posto ad una micro marcia funebre. Cambio eccellente di tempo. A circa 2.30 minuti esplode la componenete avanguardistica: fracasso infernale e suggestivo ottenuto con pasta scossa mischiata a miagolii, poi è la volta della pubblicità di un prodotto per tonificare il corpo, e infine una conrnamusa no-sense. Davvero impressionante.
2) "Scarafaggi Del Mattino": Impostazione più tradizionale, forti influenze grungettone, riff avvincente e pesante. Inizia a farsi notare una certa componente B-movie, Mara urla "Lui ha una moglie legata/ che farcisce biscotti/ Ricorda: loro hanno la Tv del giorno/ Noi abbiamo la Tv della notte". Testo criptico ma a mio avviso geniale ed esistenzialista al contempo.
3) "Carie": si parte con un giro di basso orientaleggiante e subentra la poesia strozzata di Mara "Mi dici che esploreremo lo straripare dell'arcobaleno/ Mi dici che esploreremo l'urlo in una mezzanotte/ Poi ti volti e tratti i nostri cuori/ Come se fossero due calamite difettose" dopo difettose parte un white noise assordante (creato al computer), poi un tappeto sonoro di piano folle sul quale rumoreggia un trapano con diversi intervalli e in sottofondo si immettono dei gemiti femminili presi da qualche canale erotico via cavo. Poi una marcia funebre. Il racconto impressionista di una storia d'amore importante dove sono mescolate la speranza iniziale, il sesso e il dolore.
4) "Samsa": E' tratta dal romanzo kafkiano. Influenza grunge rumorista, psicotica. Parla della difficoltà maniacale di Gaetano a farsi vedere e sentire dal vicinato, chiuso quasi in una sorta di fobia a causa del condizionamento di chi è in grado di percepirlo nell'ambiente domestico. Un manifesto minore di introversione.
5) "Crocchie": La canzone che da il nome all'album è una fusione di hard-core, tribalismi sciamanici e filastrocche per bambini.
6) "Il Viola": E' un pezzo notevole di Post-rock discendente dalla scuola Gastr Del Sol, Polvo, For Carnation. Lentezza e comunicatività.
7) "I Dettagli": E siamo arrivati ad una delle perle del disco. "I Dettagli" è una poesia declamata che vanta un testo di enorme valore, composto e interpretato da Ruggero Diella "Ricordi quando lui è diventato il pezzo grosso della matriosca e io la magra e ultima pedina contenuta nel ventre del ventre del ventre del ventre del ventre del ventre del ventre del ventre? Ricordi cosa eravamo prima di questa composizione di gesso sconvolta dalla pioggia?" Riporta a Dead City Radio di Burroughs... musica noise sotto di Mara allucinata e batteria moribonda. Bello bello bello.
8)"Cotone": Il pezzo di maggior durata, circa 9 minuti tra mini folk siciliano, noise, post rock e rumorismo. Forma canzone bye bye.
Le Crocchie tolgono il disturbo, un potenziale di immaginazione alto e roccioso, tecnica difettosa ma le idee prevalgono e poco o niente si nota: trasmissione di emozioni e idee. Ciao Ciao belle Crocchie palermitane.
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