L'amore per la musica del nord, per le avvolgenti e gelide atmosfere divenute poi tipiche dell'ECM ha per me un inizio, "Yellow Fields" di Eberhard Weber, andavo ancora a scuola e mi capitò per le mani questo disco che da allora non ho più mollato. Potrebbe essere stato scritto anche ieri, riesce a mantenere intatto il suo fascino, e quando lo tiri fuori perchè magari non sai cosa ascoltare, non lo togli più.

Lineup:
Jon Christensen: batteria
Rainer Brüninghaus: piano
Eberhard Weber: basso
Charlie Mariano: sax

Il suono del basso tipico di Weber, è capace di creare atmosfere che non definirei fiabesche ma che comunque sembrano aprire mondi separati, non sempre malinconici, il disco è gelido ma è proprio questa la sua caratteristica, non deve farti sognare il mondo del nord, deve solo farti sentire freddo, molto freddo.

E forse sta proprio in questa scelta di stile la lunga vita di questa produzione, non c'è traccia di tempo, (il disco è del 1975), di moda, di inserimento in una corrente. Quegli alberelli fatati un pò naif della copertina diventati un pò un segno distintivo anche per le altre produzioni di questo artista, non cessano di affascinarmi e di farmi godere questo lavoro.

Il disco è facilmente reperibile e vi consiglio di tenerlo sempre pronto per coprire quei momenti di tenue depressione che a volte ci avvolgono in questi lunghi cieli bui di novembre.

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