Siamo in un 1981 in cui la new wave sembra aver esaurito il propellente più avanguardista e innovativo dei primi anni e si lascia contaminare dalle spinte retroattive che riportano in auge antichi sapori, sia di qua che di là dell'Atlantico.
Dopo un'interessante ma ancora un po' acerbo Crocodiles, McCulloch e soci sembrano aver perfezionato la ricetta della cosiddetta neopsichedelia, grazie ad una più mirata miscela di certe spezie antiche e urgenze moderniste...
Un suono, quello di Heaven Up Here, che ad un primo ascolto richiama alla memoria molti illustri nomi.
Nei momenti più impetuosi la ritmica spigolosa e le chitarre ricordano U2 e Gang Of Four, mentre nelle situazioni più ipnotiche si possono intravedere i fantasmi dei Doors più ombrosi, dei Cure più tenui, e qualche svolazzo epico preso in prestito dai migliori Simple Minds (oltre alle ovvie somiglianze con i compagni di banco The Teardrop Explodes).

Ma ben presto la sensazione di iniziale "già sentito" lascia il posto all'incanto di atmosfere tanto crepuscolari e sfuggenti da far dimenticare presto qualsiasi gioco di facile attribuzione.
Le linee melodiche mai ovvie della voce di McCulloch, le chitarre ora delicatamente arpeggiate, ora più rabbiose e distorte, e gli intrecci delle tastiere di inconfondibile gusto post-punk compongono un panorama sonoro visionario e notturno e che non rimane mai uguale, nemmeno all'interno della stessa canzone.
Arrangiamenti complessi e stratificati dunque, e canzoni continuamente cangianti (particolare menzione per il trittico iniziale), che ad ogni successivo ascolto si impreziosiscono di nuovi spessori e rivelano via via particolari quasi subliminali, grazie all'eccellente lavoro di produzione di Hugh Jones.

Per questo album l'aggettivo "classico" una volta tanto non fa storcere la bocca, e peccato che non si possa trovare altrettanto magico equilibrio fra così diversi elementi nel successivo Porcupine, già sbilanciato verso un pop sempre più sovrarrangiato, magniloquente e meno ispirato, dal quale i Nostri purtroppo non sapranno più uscire.

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