La prof. di lettere al liceo una volta mi disse: "dal momento in cui fai presente che è shoegaze, non c'è più bisogno di specificare che ci sono i riverberi eterei, i fuzz, i reverse e i richiami ai My Bloody Valentine, perché altrimenti incorreresti nel classico errore della tautologia".
Memore dei suoi insegnamenti mi limiterò ad aggiungere: EP d'esordio, sei canzoni, ventidue minuti; Slumberland, sinonimo di qualità nel mondo delle scarpe e di quelli che se le guardano, e a garantire ci metto almeno i Black Tambourine; anno duemiladieci, Londra; la voce da ex corista contralto di (Bi)Linda Jarvis, che non sarà come quella di Elizabeth Fraser ma è veramente aggraziata e gradevole, e si scinde - magia - spesso in armonizzazioni molto molto bilindiane; a proposito dei Cocteau Twins, la title-track dell'EP è quanto di più accostabile; il pam pam pa-tum pa-tum pam pam di I Am the Resurrection e il riff di I Wanna Be Adored e il reverse di Don't Stop, nel bel pezzo d'apertura ci ricordano che gli Stone Roses vivono sempre.
Straight shoegaze di quello che preferisce l'incanto al mordente, poche divagazioni e tante forme canzoni tra il meglio che si possa trovare di qua dell'Atlantico.
Carico i commenti... con calma