Uffa, ancora un gruppo brasiliano... con un atteggiamento a metà tra lo scocciato ed il rassegnato mi sono posto all'ascolto dell'album di esordio di questi Eclipse. Tale atteggiamento deriva più che altro dal fatto che da un po' di anni a questa parte la terra di Pelè è quanto mai prolifica per quanto riguarda il progressive con nuovi gruppi che ogni giorno spuntano fuori come i funghi. A tale abbondanza quantitativa non corrisponde necessariamente un'analoga abbondanza qualitativa e molte produzioni possono essere tranquillamente archiviate sotto la categoria "gruppi inutili". Ascoltando questo CD, tuttavia, devo dire che qualcosa ha iniziato a stuzzicarmi fin da subito ed è stato con grande piacere che mi sono reso conto di trovarmi tra le mani un dischetto di quelli buoni.

Le influenze principali degli Eclipse sono un po' sempre le solite: Camel, Yes, fino ad arrivare ai Marillion (si ascolti nella traccia conclusiva il semi-plagio della sezione di Grendel che a sua volta "semi-plagiava" l'Apocalypse in 9/8 di genesisiana memoria). Procedendo nell'ascolto si trovano anche influenze più sottili grazie ad esempio ad una voce femminile usata a mo' di strumento che ricama vocalizzi molto belli che non possono non far tornare alla mente il Pat Metheny Group o, per restare sempre in Sud-America, qualcosa di Lito Vitale (mi hanno ricordato anche "Boris" degli Yezda Urfa nel quale c'è un brano con linee vocali sullo stesso stile...). Un altro gruppo a cui gli Eclipse mi hanno fatto pensare sono gli olandesi Cliffhanger, specie nelle parti cantate dalla voce maschile, complice una qualche similarità nel timbro vocale dei due cantanti. A questo proposito va sottolineato che un punto debole dell'album sono proprio le parti cantate (in inglese) che risultano un po' piatte e prive di mordente (la lingua originale avrebbe reso sicuramente un miglior servizio all'opera, impreziosendola ancora di più).

In definitiva un ottimo album, tra i migliori provenienti dal Brasile nei primi anni 2000: per trovarne uno qualitativamente superiore mi tocca tornare al 1997 con lo straordinario esordio dei Tempus Fugit (a proposito, alla composizione di alcuni brani ha collaborato Andrè Mello, tastierista e compositore proprio dei Tempus Fugit).

Carico i commenti...  con calma