Giunti al terzo album gli Ecnephias piazzano un ottimo colpo con "Inferno", nuova fatica targata Scarlet.

Un intro di piano ci introduce alla loro ultima fatica e rappresenta un fulgido bagliore per una band che da anni si muove nel background più oscuro della penisola italica e lo fà nel migliore dei modi.

Con "A Satana" la voce di Mancan è sorretta da un riff heavy/thrash molto potente e la sezione ritmica è accompagnata da tastiere eteree e profonde. Immancabile il refrain in Italiano vero marchio di fabbrica del combo lucano, un ottima decisione di saper amalgamare la lingua inglese al nostro idioma nostrano e nel risultato finale fonetico che brilla tra il growl e le clean vocals leggermente grezze e sporcate.
Ottimo il break melodico con un assolo ispirato e ben piazzato.

"O forza vindice della ragione...".


"A Stealthy Hand of an Occult Ghost" la seconda track, rende le ritmiche più serrate e ricalca per alcune partiture stilistiche/melodiche i migliori Amorphis (Tales from the Thousand Lakes).

Si alza il livello qualitativo con "Buried in the Dark Abyss". Mancan con la sua splendida voce introduce il miglior concetto di Black Metal Sinfonico mai partorito in terra italica... se c'è un sinonimo più stretto del termine "intenso" questo pezzo vi farà comprendere cosa intendo. I passaggi Heavy Metal nemmeno si contano più e le linee melodiche spaziano e rendono il tutto fottutamente epico.

"Fiercer than any Fear", profonda e cavalcante porta gli Ecnephias a toccare le alte vette dei Moonspell e strizza l'occhio a un gran gusto catchy, probabilmente il pezzo che farà più proseiliti in sede live. Di nuovo un intro di piano e di voce ci proietta in "Voices of Dead Souls":
 
"Se fossi Dio eliminerei ogni traccia del giorno
e in un unica e meravigliosa notte immergerei per sempre il mondo...".


Ispirazione e rimandi alla scuola della NWOBHM ci rendono partecipi di sonorità sia oscure ma anche molto ariose e aperte, da sottolineare a metà pezzo uno stacco alla Iron Maiden da brividi (mi ricorda Seventh Son of a Seventh Son) e la chitarra solista che sembra fare il verso (reinterpretando in modo egregio) ad Adrian Smith. Inutile dire il punto di forza di questa band è anche l'ottima prestazione di Sicarius che dietro al piano intreccia ottimi fraseggi mai scontati e ripetitivi.

"Secret Ways" altro centro. Ascoltare questo disco mano a mano che si và avanti diventa sempre più un piacere e l'attacco thrash di "Secret..." fonde aggressività e passione in un connubio perfetto.

In "In my Black Church" possiamo trovare i migliori Type of Negative che duettano con la band di Fernando Ribeiro, questa song si impone di diritto tra le mie preferite dell'album.
E' il momento di "Lamia", una suadente nenia di solo piano e voce che ci dà spazio per un respiro prima di "Chiesa Nera" (la bonus track del disco), la versione totalmente cantata in italiano di "In my Black Church".

Riassumendo, questo disco rappresenta a tutti gli effetti una volontà ferrea nel saper realizzare in Italia un prodotto con i controcoglioni rimanendo personali e mai una copia insulsa di realtà estere ben più blasonate.
Punterei molto sull'utilizzo della lingua italiana dato che la resa finale è molto intensa e piena di pathos e nulla toglie a una base musicale molto ispirata e convincente.

Gli Ecnephias sfornano dopo "Ways of Descention" un capolavoro mediterraneo al 100% e danno vita a un disco mai stucchevole e molto ben ragionato, senza dover seguire come sempre i classici dettami del genere che prevedono urla lancinanti e velocità sparate a mille.
La produzione è degna di nota per i suoni cristallini e molto ben equilibrati, infine il digipack è la ciliegina sulla torta.

Complimenti ragazzi.

Promossi con un 5 su 5.

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