'Dominium Noctis' è il primo full lenght della metal band italiana composta da Mancan, Akeron, Atlos, Namgyal. La loro proposta è un concentrato di death, black e gothic.

Passiamo al disco che apre con una breve intro dove Mancan intona in voce death delle strofe oscure su un sottofondo di vocalizzi di origine tibetana. 'Burn witch burn', seconda traccia, avvia lo stampo gothic, con basso, batteria e chitarra che innestano un'andatura cupa e uniforme, non mancheranno però intervalli melodici con campionamenti e chitarra. Sul fronte canoro Mancan alterna il growl per le strofe in lingua inglese, usando il suo timbro per quelle in latino, eh già. Qui i testi rimangono oscuri e demoniaci.

'Veneficia' terza traccia, è melodicamente complessa, passando da campionature melodice al gothic e anche le linee vocali traspongono clean e death su liriche botta e risposta sempre oscure; sottofondo finale davvero tenebroso.

'Between shadows' ha un sound in centrato stile doom, oltre ad un ritornello perfetto per il growl. A fine traccia ritroviamo le belle campionature melodiche.

'Ice forest rituals' cambia coordinate, proponendo lo spartito del puro black metal, non rimuovendo liriche in latino, che anzi suggellano radiosamente il finale in una sorta di canto sacro medievale dal sottofondo acustico.

'Under the sign of the archangel' ripristina le coordinate doom e death noché la consolidata alternanza con clean voice latina, che qui si esprime in unisono alla melodia della chitarra. Il brano subisce poi un cambio di ritmo melodico e successivamnete uno doom, dove Mancan ripete alcune strofe lugubri.

'Ragnatele su velluto scarlatto' è una traccia vampiresca e quasi del tutto strumentale.

'Pleasure and pain' presenta un doom se possibile ancora più aggressivo e terrificante, mentre il gothic diviene horror. Annovero anche degli spunti curiosi di Mancan nella pronuncia.

'To the forgotten' è un'altra traccia complessa, infatti troviamo riff Heavy e raggelanti scream black nonché clean voice per il latino.

'Notte a craco' suona alcune note arrancanti al piano e chiude il disco.

Come spero di aver trasmesso, questo disco è un qualcosa di informe, di mutevole, sennonché nell'esecuzione perfetta dei suoi cambiamenti e nei testi ispiratissimi. L'unica pecca dell'album è in chi l'ascolta qualora lo acquisti senz'essere fruitore almeno del goth metal, in quanto non potrà che vomitare ascoltandolo.

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