Volenti o nolenti, anche i giovincelli under 25 hanno il diritto di fare breccia nelle rocciose muraglie di calcestruzzo e snobismo del music biz, un diritto che - quando non viene loro negato - riesce a produrre dei frutti eccellenti. Tralasciando naturalmente l'obbrobrioso stuolo di rapper, pseudo rapper e finto stregoni del synth e del basso spaccatimpani, l'attuale scenario ha portato alla ribalta delle fresche menti creative niente male, una gioventù a metà strada fra il recupero delle pesanti eredità dei loro predecessori e l'intraprendenza allegrotta e spensierata dell'iniziato "pivellino" e debuttante.

Edward Christopher "Ed" Sheeran, classe 1991, è il classico inglesino da dare in pasto agli stereotipi estetici più dissacranti. Capelli rossi arruffati, gote lentigginose e un po' paonazze, abbigliamento fra il nerd auto-rinnegatosi e il rubacuori ancora alle prime armi, Sheeran è praticamente una novità (o poco più) nello show biz - non solo britannico, ed è costretto a scontrarsi con l'alta cortigianeria nel pop ammazzaclassifiche brillantinato e sciccoso poco propensa ad ammettere fra i noviziati sbarbatelli apparentemente privi di carisma mediatico, di avvenenza da machi oppure anche di potenziale d'attrazione per adolescenti in calore (vedi i suoi vicini colleghi anglo-irlandesi One Direction, una masnada di Justin Bieber utili solo per riempire edicole e negozi di gadget). Eppure questo esempio di "normalità" e "basicità" giovanile fatta a cantante ha sfornato un signor album di debutto, + (Plus) che non solo si è dimostrato ottimo, ricco e compatto, ma è riuscito a sfondare le charts inglesi e persino statunitensi, quest'ultime poco propense a frantumare il severo campanilismo yankee e ad ammettere artisti d'oltreoceano in top ten.

Rilasciato nel 2011 e tuttora risonante nelle playlist persino nostrane, + non si propone come l'ennesima accozzaglia di sonorità e umori da fritto misto e nemmeno cade nella banalità e dell'insipidità beceramente giustificabile con la poca esperienza in campo musicale e di marketing-business. Si tratta invece di una buona composizione pop acustica con riuscite contaminazioni soul-unplugged e hip-hop, semplice nel suo intento e gradevolissima nei risultati, scevra di eccessive multisfaccettature e di finte ispirazioni. Ogni brano scorre liscio e incontaminato, un percorso lontano dalle tortuosità artefatte dell'ambiente mainstream odierno e pur sempre in grado di abbracciare non solo le nicchie degli amanti delle melodie semplici e riflessive, bensì tutti coloro che vogliono addentrarsi in lavori in cui predomina il rigore e non l'apparenza di copertina.

Con The A Team, primo brano della tracklist e singolo di maggiore successo, si penetra a pieno merito nell'anima di + gustando un'intensa ballata pop-folk alla Kings of Convenience non troppo melensa e zuccherosa prima di smarrirsi nell'hip-hop acustico di U.N.I. e nell'R&B filofunky di Grade 8. Ripieghiamo dunque sulla già nota Lego House, sorta di nenia soul-unplugged provvista di un videoclip in cui figura nientedimeno che Rupert Grint, il rossiccio Ron Weasley della saga cinematografica di Harry Potter, per poi addentrarci nella calda tribalità simil Tracy Chapman in Small Bump, nel rock sbarazzino di Drunk e della rappeggiante You Need Me, I Don't Need You, nella purissima esemplificazione unplugged per This e infine nella malinconica ghetto-inspired The City.

Un'impressionante prova di coraggio marchiata in un lavoro promosso con una votazione alta, degno lavoro di un ragazzo lontano dai soliti clichés del Bieber di turno. E, forse, questo pop di starlette e imbonitori avrebbe seriamente bisogno di una dura sgrassante e dimagrante con mister Sheeran e il suo +, speranze per un futuro di spettacolo, ritmi e melodie in cui possano fare altrettanti ingressi trionfali i giovani delle già citate "normalità" e "basicità" attualmente affibbiate a reietti e anti-modaioli

Ed Sheeran, +

The A Team - Drunk - U.N.I. - Grade 8 - Wake Me Up - Small Bump - This - The City - Lego House - You Need Me, I Don't Need You - Kiss Me - Give Me Love.

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