Un paio di mesi prima di iniziare la registrazione di "Stratosfear" con i Tangerine Dream, Edgar Froese trova il tempo per il suo terzo album solo, "Macula Transfer". Si tratta di una incisione quasi privata, realizzata con un Ampex a quattro piste, per un album uscito all'epoca solo in Germania. Eppure, il disco è una prova riuscita, che contiene più di un motivo di interesse.
Il primo brano, "OS 452", presenta l'uso molto originale di una chitarra acustica suonata sulle corde gravi in funzione ritmica, che con l'aggiunta dell'eco e di ulteriori sovrapposizioni imita efficacemente i tappeti armonici dei sequencer molto in voga in quel periodo, la metà degli anni '70. Un brano ricco di inventiva e di verve ritmica, meritevole a tutt'oggi di essere riscoperto.
Il successivo "AF 765" (tutti i titoli dei brani sono sigle alfanumeriche che identificano voli di varie compagnie aeree) è attraversato nei suoi 11 minuti da due note pulsanti che costituiscono l'intelaiatura del pezzo, su cui si sovrappongono brandelli melodici di chitarra elettrica e una voce maschile passata attraverso filtri e distorsori, così da diventare puro effetto sonoro. Un pezzo di sicuro impatto, ritmato e incalzante, portato a conclusione da una graduale e poi convulsa accelerazione delle due note di partenza.
Se nei primi due brani le chitarre sono in primo piano (acustica in un caso, elettrica nell'altro), i rimanenti tre pezzi sono dominati dalle tastiere, in particolare dal timbro corposo del mellotron: ognuno di essi ha carattere e personalità proprie, così da evitare il rischio dell'omogeneità sonora o peggio della monotonia. Così in "PA 701" troviamo linee di synth bass ruvide e pulsanti, in "Quantas 611" atmosfere particolarmente ombrose e riflessive, infine in "IF 810" una gradevole marcetta, ben strutturata e ottimista.
"Macula Transfer" dunque ha un acuto (il brano di apertura) e si mantiene a un buon livello, pur senza eccellere, nei restanti quattro. Uscito nel giugno 1976, con il titolo che si riferisce al fenomeno delle macchie solari, non se lo fanno mancare gli appassionati della stagione d'oro dell'elettronica tedesca.
Carico i commenti... con calma