Tintinnio santo???? Conoscendo gli Edguy potrebbe anche essere questa la traduzione corretta voluta da Toby e soci per la loro ultima fatica discografica. Non si smentiscono mai con una copertina classica che non centra una mazza con il titolo. Sono tornati a tempo di record i mitici cazzari del metal, con lo stesso spirito ironico e irriverente, ma pay attention ragazzi perché questa volta deluderanno molti affezionati power metallers.

Tobias Sammet sta crescendo e con la sua manina oltre a firmare autografi, mandare baci alle fans e mettersi a posto i capelli, sta anche salutando definitivamente il genere che l’ha consacrato. Non è che ci volesse molto, a parte un apparato uditivo funzionante, a capirlo ascoltando i recenti "Rocket Ride" e "Avantasia III", ma il cambio di rotta si fa definitivamente palese ed irrevocabile con quest’ultimo cd. Di power metal c’è infatti veramente ben poco se con tale genere intendiamo le cavalcate veloci, i cori da stadio e gli assoli fulminanti. I tempi di "Avantasia", "Mandrake", "Vain Glory Opera" e di song alla "Babylon" sono iti per sempre. Ora se quanto detto sta scalfendo il vostro metallico heart, se state tirando su con il naso (perché il fazzoletto non fa metallaro) e state affondando il naso nel chiodo di turno perché anche lui si è venduto e vi ha abbandonato… allora smettete di leggere perché nel prosieguo non infliggerò al traditore salutari e taglienti insulti, ma al contrario calorosi e sentiti complimenti.

D’altro canto come mastro Tobia sono un false molto rocker oriented e la qualità della tracklist testé proposta mi aggrada: e non poco. E allora lasciamoci trasportare ed investire da quest’ondata di hard rock melodico magistralmente suonato a partire dall’incazzoso singolo scelto dai 4 ometti di Fulda che risponde al nome di "Ministry Of Saint". Le chitarre sono impegnate in un graffiante riff ripetitivo che dà la carica e aprirà di sicuro le danze nei prossimi infuocati concerti di questi pazzi animali da palco. Roccioso pezzo che mette in ombra il mid tempo, decisamente troppo articolato e inconcludente, "Sex Fire Religion". Sembra di vedere la manovra della mia squadra di calcio del paese. Come ovvio che sia il cambio di rotta dei nostri è graduale e permangono segni evidenti di power metal in alcuni passaggi. L’up tempo "Wake Up Dreaming", ad esempio, è sulla scia dei precedenti lp. Atmosfere gioiose permeano l’allegra e sufficientemente veloce "Pride of Creation" dotata di cori magniloquenti alla "Judas At The Opera" e linee melodiche estremamente curate con ripartenze di sicuro impatto.

Ma il terreno sul quale si vogliono muovere gli Edguy di Tinnitus Sanctus, e con ogni probabilità anche quelli del prossimo futuro, sono i mid tempo ed a ricordarcelo ecco la catchy "9-2-9", il bellissimo bridge e coro epico di "Dragonfly", la possente Nine Lives; quadrata come le spalle di Charles Barkley. Memorabile il demenziale, divertente e spiazzante country rock di "Aren’t You A Little Pervert Too???" in perfetta simbiosi con le “Save Us”, “Fuckin’ With Fire“ e “Trinidad” di turno. La palma di migliore del lotto però se la contengono a mio parere altre due canzoni molto diverse; la tamarrissima e rockettara "Dead Or Rock", la quale dà dipendenza fin dal primo ascolto nonostante il suo iter scontato e "Speedhoven". Come avrete capito preferisco questa e adesso ve la descrivo per benino, che lo vogliate o no.

La prima volta che l’ho ascoltata sono rimasto abbastanza interdetto. Insomma, partire con il coro è spudorato. E’ un po’ come dire a una ragazza con la quale ci vuoi provare: ciao, bella vuoi scopare stasera (cfr. G.I.P. le Iene)??? Ero tentato di premere il tasto skip ed invece dopo 30 secondi, si comincia con un mid tempo irresistibile sul quale si tuffa Toby con un grandioso cantato sporco e passionale. Il crescendo delle strofe fino al ritornello è puro godimento e le tastiere e le backing vocals accompagnano con forza il pezzo, arricchito da una pausa/ripartenza da applausi con il drummer Felix sugli scudi. 8 minuti dice lo stereo??? E chi diavolo se ne è accorto?!

Gli Edguy sono una grande band che sa suonare e regalare momenti di ottima musica. Una volta era power, ora un po’ più hard/pomp/rock. Dannata sia la mente di Tobias Sammet: non conosce i contraccettivi ed è sempre incinta di nuovi pregevoli lavori a distanza iper ravvicinata. Si, sono invisioso, ma 4 stelle ve le do anche stavolta per sto "Tinnitus Sanctus", bastardi :) 

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