Aspettavo con moderato interesse il secondo album degli Editors. Non gridai al miracolo quando uscì "The Back Room", il loro esordio del 2005, eppure, canzoni come "Blood", "Camera", "All Sparks", "Fingers In The Factories", mi lascia(ro)no pensare che qualche carta da giocare questo gruppo ce l'abbia, e che il disco non sia di quelli da stroncare senza appello. Insomma, senza tener conto di possibili, soggettive oscillazioni di giudizio in merito, e di prese di posizione aprioristiche, il primo album degli Editors riposa nel limbo della normalità: sarebbe esagerato prodigarsi in apprezzamenti troppo entusiastici altrettanto quanto affossarlo categoricamente. Il tutto all'insegna di una certa oggettività di fondo.
C'è da dire che, ascoltate in tv, dal vivo, le canzoni restano comunque efficaci e, vuoi per la copertina, vuoi per le influenze, vuoi ancora per qualcosa di inspiegabile, il gruppo esercita un discreto fascino su di me. Quando seppi che gli Editors stavano lavorando al loro secondo album, provai per un attimo a mettermi nei panni di Tom Smith; pensai che lui e i suoi amici suonano la musica che gli piace e, in virtù di questo aspetto, non deve essere granchè piacevole leggere ovunque che la sua musica somiglia a quella degli Interpol che a sua volta somiglia a quella dei Joy Division e via dicendo... Magari lui ne è consapevole, ma non vuole sentirselo dire. O, semplicemente, non può farci niente se la sua voce somiglia troppo a quella di Paul Banks che a sua volta ricorda una versione più intonata di Ian Curtis. Fossi stato in lui, però, avrei fatto il possibile per tentare di rivendicare un pizzico di individualità. Sarei stato pignolo se necessario. Sarei andato all'Ufficio Anagrafe del Rolling Stone o del NME, e avrei messo in chiaro che tra Editors e Interpol non c'è nessun legame di parentela. Ma Tom Smith, forse, non è così pignolo. Eccoci così a "An End Has A Start", l'atteso banco di prova per il quartetto britannico.
Bella copertina. Qualsiasi cosa vi sia raffigurata, quella copertina ha un non so che di espressivo; mi ricorda un quadro futurista di Boccioni. Mi ricorda... mi ricorda... ho l'impressione che, quando si parla degli Editors, sia tutto un gioco di rimandi.
Primo pezzo, il singolo: "Smokers Outside The Hospital Doors"; dopo il primo minuto ecco farsi strada la sensazione di dejà-vu. Dove ho già sentito questo incedere frenetico, qui lievemente temperato, e questa elegante pomposità? Ma certo! "Blood" e "Camera". C'è anche qualcosa nella melodia a ricordarmi quest'ultimo brano. Magari è soltanto un anello di congiunzione, penso. No. Più che un anello, è una catena, anche piuttosto lunga: "An End Has A Start", il secondo brano, è praticamente una versione aggiornata e altrettanto accattivante della plurimenzionata "Blood". "The Weight Of The World" mi fa sentire parzialmente sollevato; al momento non mi sovviene nessuna somiglianza, e con il suo oscuro e solenne andamento, e una bella melodia riscatta i due precedenti "passi falsi". Inconsciamente, era la canzone che speravo di ascoltare. Invece, brani come "Bones", "When Anger Shows" e "The Racing Rats" sono il segno inequivocabile della ripetitività di questo gruppo: ritmiche convulse, le solite note acute di chitarra ad inizio canzone o ad accompagnare il cantato nel ritornello, il solito effetto di tastiera, impreziosito da qualche sporadico rintocco di pianoforte, sono i tratti distintivi della canzone tipo degli Editors. L'ossessiva similitudine degli arrangiamenti sembra riflettersi anche sulle melodie; spesso, si ha la sensazione di ascoltare le stesse sequenze di accordi, modificate di poco. Se non sussistessero i presupposti di cui sopra, "Put Your Head Towards The Air" e "Spiders" sarebbero altri due bei pezzi. E' un vero peccato constatare che le idee di questa band siano imbrigliate in stereotipi esasperati ed abusati. Soprattutto, è un peccato dover sentenziare che "An End Has A Start" somiglia a "The Back Room" che rimanda allo stile degli Interpol che si ispirano ai Joy Division, completando, con un po' di rammarico, il puzzle dei riferimenti e delle similitudini.
Carico i commenti... con calma