Un disco decisamente sorprendente quello ke Edoardo fece uscire nel 1985. Un disco che forse provocò le prime (alcune a dire il vero forse già iniziate dopo "E' arrivato un bastimento" dell'83) spaccature tra i fans del cantautore napoletano. Da una parte i nostalgici del Bennato unico, inconfondibile e originalissimo della seconda metà degli anni 70, dall'altra quelli che guardano al di là di certi cambiamenti stilistici e che seguono una linea che mette in primo piano, come più importante e forse unico paramentro di giudizio, la bellezza delle canzoni. Io appartengo a questa seconda fascia. Quindi non me ne può fregar di meno che Bennato abbia cambiato stile. Ascolto questo disco, mi piace. E quindi lo ascolto volentieri e basta. Senza riserve.
"Kaiwanna" per me è un ottimo album. Potente, ma allo stesso tempo equilibrato. Psichedelico, meravigliosamente psichedelico. Una scelta di effetti sonori speciali così perfetta, studiata e accurata io forse l'ho sentita solo dai Pink Floyd. Se la prima produzione bennatiana pare sia stata influenzata da Dylan, non si può dire che successivamente Bennato sia stato insensibile davanti alla passione per la musica "dura" che stava sbocciando nel panorama della musica mondiale, con la nascita a fine anni 60 dei primi gruppi hard rock ed heavy metal. Questo lavoro probabilmente vuole in qualche modo aprire e chiudere questa parentesi e sintetizzare in queste 8 canzoni questa influenza che anche un ascoltatore italiano, prima o dopo, si è trovato a percepire.
Passiamo alle singole tracce: l'apertura è "Eroe Fantasy": una batteria scatenata e incessante precede l'entrata in scena della voce di Edoardo e delle tastiere. Subito si crea una splendida atmosfera che sembra proiettarci su un altro pianeta. Strofa e ritornello si susseguono meravigliosamente e dopo il rallentamento delle percussioni, colpi violenti di chitarra introducono uno splendido finale in crescendo. Passiamo alla seconda, "In cerca del futuro": qui la batteria è meno rilevante ma le tastiere la fanno da padrone e l'atmosfera è la stessa della canzone precedente. La canzone è molto più lenta della prima, salvo dei meravigliosi improvvisi colpi di batteria e chitarra. Sulla stessa falsariga delle prime due canzoni, ancora un'atmosfera da brivido, accompagnata stavolta da un ritmo decisamente più coinvolgente e continuo: "Zero in condotta", altra bellissima canzone. Si prosegue con due pezzi un po' diversi. A mio parere inferiori rispetto agli altri, ma magistralmente posti in mezzo al disco per inframezzare opportunamente il tema principale: la jazzistica "Relax" e la perlopiù strumentale "Kaiwanna". Perlopiù perchè ci sono anche delle parole poco decifrabili di Edoardo all'inizio del pezzo e dei meravigliosi acuti del soprano Angela Cantiello.
Dopo questa sterzata, il ritorno alla linea principale è di quelli violenti: un riff di una chitarra impazzita e una batteria che la segue poco dopo, aprono la metallara "Asia": se la voce di Edoardo all'inizio è abbastanza pacata, nel ritornello si allinea con gli strumenti e si scatena in tutta la sua splendida forza. Segue "Cinque secoli fa", pezzo che si allinea ai primi tre, rispetto ai quali a mio parere è però inferiore. Un disco così non poteva prescindere da un gran finale. Percussioni e distorsioni cessano di inveire. Il viaggio che sembra proiettarci nello spazio è ora giunto alla sua componente più dolce, romantica e riflessiva: è "Guarda là", la ciliegina sulla torta che chiude con un finale da brivido questo disco.
Per concludere: a mio parere un ottimo album. Per un classico ascoltatore italiano può essere non facile al primo ascolto, ma le canzoni sono belle, molto belle. Non è adatto a chi cerca la musica del Bennato anni 70 e a chi non è aperto ad ascoltare senza diffidenza anche altri aspetti della sua muscia. Lo consiglio invece soprattutto a chi, oltre a Bennato e alla sua sana ironia, è un appassionato di rock anglosassone e americano: troverà questo disco decisamente più diretto rispetto a un classico ascoltatore italiano.
Nota: in alcune versioni CD è stata aggiunta come nona traccia "Nisida" (singolo del 1982), in altre "E invece no" (singolo del 1981)
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