Siamo nel bel mezzo degli anni ottanta, anzi, a dire il vero, siamo sul finire degli anni ottanta. È il 1987. In Italia, come nel resto del mondo, inpazzano il "trash", i comici demenziali, i Duran Duran. Edoardo Bennato pubblica 'OK Italia' e per qualcuno, è l'inizio della (sua) fine.

Si perchè, alcuni, dividono la vita artistica dell'Edo nazionale, un pò come la vita di Cristo ha diviso la storia: Prima e dopo Cristo, Prima e dopo "Sono solo canzonette", nel caso di Bennato. Secondo questo qualcuno infatti, il cantautore partenopeo è morto lì, o magari, avrebbe preferito che fosse morto per davvero e non solo artisticamente. Così sarebbe diventato una leggenda. Troppo facile, tutti diventano leggende dopo la morte; vuoi che qualcuno, anche il tuo più accanito nemico parli bene di te? Invitalo al tuo funerale, ma questa è un'altra storia. Ok Italia, dicevamo.

Il disco si apre con il singolo omonimo dell'album, che ha un ritmo molto orecchiabile ed un testo che ad un primo ascolto sembrerebbe banale, ma che in realtà, fotografa perfettamente l'Italia di quel periodo. La seconda traccia, è "Mestieri che si inventano", una vera e propria ballata, che elogia per l'appunto, i cosiddetti mestieri che si inventano, come quello del cantautore. "Allora Chi" è un altro pezzo-denuncia contro la società di quei tempi (che poi assomiglia maledettamente alla società di oggi), molto rock e con un Bennato dal tono più graffiante che mai. "Era una festa" rappresenta forse il pezzo più inutile dell'album. Leggenda vuole, che sia stato dedicato all'amico Francesco De Gregori ed in effetti, nel testo, un "Francesco", compare.

Proseguendo nell ascolto, arriva "La Città Obliqua", una ballata molto dolce, che come dal titolo si può facilmente intuire, è una sorta di omaggio-denuncia, alla città di Napoli. Ed ecco, "Tu Vuoi L'America". Quet'ultima è una delle canzoni più amate e discusse di Bennato, il "solito" qualcuno afferma che essa rappresenti il passaggio del cantautore al genere commerciale (che sfocerà poi nel successo di "Viva La Mamma"), qualcun'altro invece la ama alla follia. Io credo che sia solamente una bella canzone d'amore e credo che talvolta, non occorra fare dei trattati di filosofia, per parlare d'amore. A chiudere l'album, troviamo "Chi Beve-Chi Beve", altra canzone goliardica e sincera sulla città di Napoli e "La Televisione Che Filicità", in cui Bennato, inveisce contro la tv (e pensare che i reality show non esistevano ancora).

Insomma per chi è un fan di Bennato, consiglio vivamente di procurarsi questo disco, non può mancare. Per chi non lo è, non glielo consiglio, perchè Bennato va capito e quindi vanno acquistati prima, tutti i suoi album precedenti. Mentre per chi lo odia, consiglio di riascoltarselo =)

Carico i commenti...  con calma