Edoardo Bennato “pronti a salpare”
Edoardo Bennato è stato tra il 73' e l' 83' tra i più grandi cantautori italiani, poi il declino.
Prima un disco pazzo ma interessante come Kaiwanna, poi una serie di dischi poco ispirati e molto paraculi(Ok italia,Abbi dubbi,Il paese dei balocchi). Nei 90' Edoardo cerca di riprendersi con dei lavori dignitosi ma niente di più(Se son rose fioriranno,Sbandato), ma in sostanza non si riprenderà mai . A sconcertare però al di là della qualità dei dischi sono alcune scelte che vanno a scontrarsi con quanto predicato nei primi anni di carriera. Certamente la sigla dei mondiali, ma anche la pubblicità della Tim o la collaborazione con Britti, tutte operazioni che ne riducono drasticamente la credibilità. Dopo tutto questo e con una carriera ormai agonizzante Bennato torna con un nuovo disco e sorprendentemente non è male, anzi forse è qualcosa di più. Innanzitutto per la prima volta da moltissimi dischi a questa parte ha un suono ottimo,caldo e frizzante allo stesso tempo. Poi su 14 canzoni presenti ce ne sono almeno7-8 che sono di alto livello. La title track innanzitutto che riesce con testo e musica a ricreare certe suggestioni degli anni migliori, chitarre acustiche in primo piano e liriche ispirate la rendono un ottimo biglietto di presentazione.Poi c'è “La calunnia è un venticello”ottimo blues con testo preso a prestito da Rossini, molto interessante. Funziona anche l'Orwelliana “è una macchina” che su una base gospel blues elenca pregi e difetti della tecnologizzazione imperante. Purtroppo non ci sono solo perle in “Pronti a salpare” e l'autoreferenziale “A Napoli 55 è a musica” e l'arrangiamento troppo “giovane band pop rock” di “il mio sogno ricorrente” sono li a dimostrarlo. Ma soprattutto sconcerta la scelta di inserire due canzoni già precedentemente pubblicate “Povero amore” e “Zero in condotta” che potevano tranquillamente essere lasciate fuori. Insomma con qualche esclusione e qualche accorgimento “pronti a salpare” poteva ambire alle 4 stellette, cosi' rimane un buon disco da tre. Non credo potrà ribaltare le sorti della carriera di Bennato ma sicuramente aggiunge un disco tutto sommato positivo a una discografia fin troppo altalenante
Carico i commenti... con calma