Edo i suoi ingredienti fondamentali non li ha mai persi: ironia, sberleffo e (auto)critica sono sempre presenti e costituiscono un "marchio di fabbrica". Qualche anno fa proprio in occasione della pubblicazione di questo album Bennato ebbe un diverbio televisivo con Luzzatto Fegiz che lo accusava di non essere più "arrabbiato" come un tempo; e proprio a questo riguardo pezzi come "c'era una volta", "meglio topolino", "la frittata è fatta", "chi non salta", "la fiera dei buoni sentimenti" , "in nome del popolo italiano" non possono passare inosservati: ognuno di questi testi contiene frecciate contro il potere e le falsità della società e bastano già a rendere questo un album tutt'altro che trascurabile. Basta parlare di bennato sempre con lo sguardo rivolto ai capolavori del passato, lui c'è sempre e la sua intelligenza come artista e musicista è sempre presente e non lo ha mai abbandonato. Certo qualche calo d'ispirazione è fsiologico e sarebbe disumano se in qurant'anni di musica non ci fosse.
Complessivamente un bell'album, di quello che secondo me è l'artista numero uno e più importante nel panorama rock italiano.
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