Nel nuovo cd di Bennato i tre pezzi inediti sono tipici dello stile del vecchio Edo rinnegat: una filastrocca sull'amore come primo singolo radiofonico, il racconto dell'Italia del '900 nel brano che dà il titolo al disco, un attacco all'industria discografica in una specie di cover non dichiarata di una ballata di John Cale & Lou Reed che Bennato canta con ritmica incalzante.
Questo disco avrebbe potuto essere una buona occasione per far conoscere la geniale musicalità del cantautore ai giovani che credono che Bennato sia quello che canta le ragazze che fanno grandi sogni. Invece, qui mancano alcuni pezzi che hanno fatto la storia della musica d'autore italiana e sono presenti due episodi dei dischi più recenti che stonano con la poetica originale del menestrello partenopeo.
Purtroppo le sue belle canzonette riarrangiate per farle sembrare più moderne perdono molto della loro magia musicale (… dov'è finito l'inimitabile kazoo?) e l'emozione che sprigiona non è più la stessa. Forse sperare di ascoltare ancora il vecchio Bennato in un disco nuovo è un sogno ma, come diceva lui, l'unica illusione è quella della realtà e della ragione… prova ne sia, anche l’ultimo cd dove se lo smenazza ancora con i soliti vecchi pezzi ricantatati da nuovi virgulti della musica italiana con un bella disco tributo come ben si conviene agli ex!
Carico i commenti... con calma